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L'economia circolare si applica al vigneto

Il progetto Enochar a cura di Ri.Nova, ente di ricerca di Cesena, combatte il cambiamento climatico e aumenta la qualità delle produzioni 

L'economia circolare si applica al vigneto

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Trovare soluzioni a basso impatto e innovative, per raggiungere un triplice obiettivo a favore della viticoltura sostenibile: mitigare gli effetti del cambiamento climatico sul suolo, sempre più povero di sostanza organica e divenuto ormai fonte di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ridurre il rilascio di inquinanti connesso all’impiego di prodotti chimici di sintesi nei vigneti e migliorare la produzione vitivinicola in un’ottica di transizione verso un’economia circolare.

È questo lo scopo del progetto Enochar, coordinato da Ri.Nova nell’ambito del Programma di sviluppo rurale dell’Emilia Romagna 2014-2020, Tipo di Operazione 16.1.01, Focus area 4B. Il Piano di Innovazione Enochar, mira a raggiungere tali obiettivi attraverso l’applicazione di matrici innovative in vigneto, come il compost e il biochar. 

“Il terreno coltivabile si sta inesorabilmente impoverendo e si sta trasformando anche a causa del cambiamento climatico: anziché stoccare carbonio aiutando il clima, come in passato, oggi il suolo sta diventando un’ulteriore fonte di emissione - spiega Giovanni Nigro, responsabile del settore vitivinicolo di Ri.Nova -. Ad esempio, l’incremento delle temperature contribuisce ad accelerare la perdita di sostanza organica con gravi conseguenze su una produzione che rappresenta un’eccellenza nazionale nel mondo. In Emilia-Romagna diverse ricerche hanno mostrato come oltre il 50% dei terreni coltivati possa considerarsi povero di sostanza organica con valori anche sotto l’1% e questo ha incentivato l’utilizzo di fertilizzanti sintetici, il cui abuso però è una minaccia per l’ambiente. Da qui prende le mosse il progetto Enochar che intende contrastare queste criticità attraverso l’interramento di nuove matrici organiche come compost, biochar (matrice solida, altamente porosa, ricca di carbonio in percentuale dell’80-90%, definito “il prodotto della pirolisi della biomassa quando è incorporato nel suolo”) e un mix delle due matrici, ottenute da sottoprodotti e scarti della filiera agro-alimentare, in particolare da quella vitivinicola, in un’ottica di economia circolare. L’interramento di Biochar e CB Mix permette di incrementare lo stoccaggio di carbonio nel suolo, di ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti sintetici e, quindi, il rilascio di sostanze inquinanti, migliorando al tempo stesso la fertilità e la capacità di ritenzione idrica del suolo, fondamentale nelle sempre più frequenti estati siccitose. Questi due elementi, in particolare, incidono in modo importante sulla qualità della produzione vitivinicola”. 

Iniziato a febbraio 2023, Enochar, il cui nome completo è “Applicazione di matrici innovative (compost e biochar) per la riduzione dei rilasci di CO2 nell'atmosfera, degli input di sintesi in vigneti e per la salvaguardia della fertilità dei suoli esposto agli effetti del cambiamento climatico”, si concluderà nel corso del 2024. Le azioni previste dal Piano sono diverse, a partire dalla valutazione degli effetti dell’applicazione di queste innovative matrici organiche sul suolo, sulla vite e sul vino. “L’attività è stata condotta in un vigneto ubicato a Tebano, nel Comune di Faenza e coltivato con la varietà resistente Sauvignon Kretos - sottolinea Nigro -. Oltre ad alcune prove mirate, realizzate in collaborazione con Unibo e Astra, sono state predisposte diverse demo farm presso i produttori aderenti al Gruppo Operativo, con dimostrazioni pratiche in vigneto volte a definire linee guida connesse all’innovazione. Inoltre, abbiamo organizzato svariate iniziative di divulgazione per trasferire ai produttori i fondamenti di strategie agronomiche per una gestione del suolo altamente sostenibile, capace di adattarsi e di mitigare i cambiamenti climatici in atto. Infine, grazie al contributo dell’Associazione il Ventaglio di Orav, sono state previste attività di inclusione sociale sullo stesso tema”. 

Insomma, un’azione a largo raggio con un obiettivo ben preciso: una vitivinicoltura sempre più sostenibile. “Una gestione agronomica innovativa del vigneto attraverso le tecniche proposte da Enochar, potrà determinare una rivalutazione dell’attività viticola, contribuendo a ridurre il rilascio di sostanze inquinanti e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico secondo i principi dell’economia circolare - conclude Nigro -. I produttori potranno infatti razionalizzare la gestione del suolo, gestire efficientemente l’apporto idrico nel vigneto e ridurre i costi associati all’applicazione di fertilizzanti di sintesi. Al tempo stesso il suolo sarà protetto da erosione, inquinamento e diminuzione della fertilità, stoccando una maggior quantità di carbonio in un’ottica di adattamento e mitigazione rispetto al cambiamento climatico. Infine, il migliore equilibrio vegeto-produttivo delle viti dovuto a una razionalizzazione della concimazione attraverso l’interramento di tali matrici permetterà di migliorare l’efficienza di distribuzione di prodotti per la difesa, riducendo l’esposizione dell’operatore ai rischi connessi all’utilizzo dei fitofarmaci, con ovvi benefici sulla propria salute”.

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