Cesena
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la città ritrovata

Svelato il nuovo Museo archeologico

I nuovi ambienti e gli innovativi allestimenti sono stati presentati nel dettaglio dal progettista, l’architetto ravennate Paolo Bolzani

L'architetto Paolo Bolzani illustra il progetto (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

Si è alzato il velo sul nuovo Museo archeologico della città, chiuso dal 2018. L’ambizioso intervento di restyling degli spazi e dei percorsi espositivi sono stati presentati ieri pomeriggio in Biblioteca Malatestiana. L’inizio dei lavori è ormai alle porte (manca solo la gara di appalto alla ditta che li eseguirà), previsto entro i primi mesi del 2024 con l’auspicio di tagliare il nastro due anni dopo, per un investimento pari a 2.890.000 euro. “Un progetto voluto fortemente e finanziato totalmente dall’Amministrazione comunale - ha sottolineato il sindaco Enzo Lattuca -. Il museo è inserito in modo rispettoso nel complesso storico e culturale della Malatestiana e nasce con l’idea di valorizzare il nostro patrimonio artistico non tanto in base alla quantità, non è un deposito, ma sulla qualità. In parallelo ci sarà la realizzazione della Pinacoteca a Palazzo Oir, che richiede tempi più lunghi”.

Il museo, che ha sede nel quattrocentesco "braccio malatestiano" dell’ex convento dei francescani, al piano terra dell’edificio che custodisce l’Aula del Nuti, accoglierà un’accurata selezione dei più interessanti reperti archeologici rinvenuti a Cesena e nel territorio limitrofo, costituendo un vero e proprio viaggio nel tempo, dal Neolitico all’Umanesimo. Si va dal mosaico pavimentale della "pantera", rinvenuto nel 2017 in via Strinati, alla statua muliebre di Borello, fino ai preziosi "Missoria" argentei, tra i più raffinati pezzi di oreficeria tardo-antica.

Rendering nuovo ingresso

Rendering nuovo ingresso

I nuovi ambienti e gli innovativi allestimenti sono stati presentati nel dettaglio dal progettista, l’architetto ravennate Paolo Bolzani. Si accederà non più dal chiostro di San Francesco, bensì da piazza Bufalini. Una volta attraversato il piccolo giardino, ci si immergerà nel percorso di visita lungo il corridoio Comandini, dove saranno collocati anche la reception e il bookshop. Parola d’ordine del museo sarà "inclusività": l’abbattimento di ogni barriera fisica e cognitiva, grazie all’utilizzo di rampe e nuovi percorsi orizzontali e verticali, consentiranno "pari accessibilità". La nuova struttura sarà poi caratterizzata da pavimenti rialzati di tipo galleggiante, sotto i quali saranno collocati l’impianto di riscaldamento, raffrescamento, deumidificazione, ventilazione, e tutti i collegamenti dell’impianto elettrico. Nel pavimento saranno collocati i mosaici di via Tiberti. Una soluzione che ottimizza gli spazi e nello stesso tempo valorizza i reperti consentendone la vista nella posizione originale, tutelandoli.

Rendering di una sala (sezione 2)

Rendering di una sala (sezione 2)

Il percorso, di tipo storico-cronologico, presenterà approfondimenti di carattere tematico e conterà 11 sezioni. Le prime tre illustrano la vita nella preistoria: Neolitico ed Eneolitico, Età del Bronzo, Età del Ferro. Le sezioni 4, 5, 6 e 7 illustrano la romanizzazione e la vita a Cesena dopo la conquista di Roma. Le sezioni 8, 9, 10 e 11 la vita a Cesena rispettivamente nel Tardo Antico, Basso Medioevo, Alto Medioevo e Rinascimento. Ogni sezione sarà arricchita da un apparato didattico illustrativo e interattivo per soddisfare la curiosità dei visitatori.

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Di seguito, la fotogallery della presentazione pubblica a cura di Sandra e Urbano fotografi (Cesena).

Museo (18)

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