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Terremoto in Marocco, cardinale Romero: “Siamo costernati, tutta la nostra compassione per le vittime”

Poche ore fa un sisma 6.8 nella scala Richter ha scosso il Paese. Colpita in particolare la zona di Marrakech. Tantissimi i morti. Le prime parole dell'arcivescovo di Rabat

Terremoto in Marocco, cardinale Romero: “Siamo costernati, tutta la nostra compassione per le vittime”

Il Marocco è stato devastato nella notte da una forte scossa di terremoto (magnitudo 7 della scala Richter).

Colpita in particolare la regione di Marrakech. Le vittime si contano a centinaia e così anche i feriti. Migliaia le persone senza alloggio e ingenti i danni materiali.

Caritas Rabat si è attivata con la sua Equipe, sta contattando le parrocchie colpite e si sta organizzando per l’assistenza alle persone sfollate. Caritas Italiana, in contatto con l’Equipe Caritas locale, segue con apprensione le notizie che giungono dal Paese nordafricano. “In questo momento – dice il direttore don Marco Pagniello – possiamo solo esprimere a parole tutta la nostra solidarietà, assicurando il sostegno delle nostre comunità che sapranno dare, nei prossimi giorni, segni concreti di vicinanza e condivisione”.

Caritas Italiana collabora con le Caritas in Marocco da molti anni in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati.

“Non ho ancora informazioni precise di tutto il paese. Siamo però costernati per quello che è successo ed esprimiamo la nostra compassione per le famiglie che hanno perso qualche caro e per tutti coloro che sono feriti o hanno subito danni alle abitazioni”. Raggiunto telefonicamente dall'agenzia di stampa Sir, sono le prime parole che esprime il cardinale Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco). Era in ufficio – racconta – quando ieri sera un forte terremoto, 6.8 nella scala Richter, ha scosso l’intero Paese. “Ho sentito tutto l’edificio muoversi, durante quei secondi che sono sembrati una eternità. Siamo a Rabat, una città che si trova molto lontano rispetto all’epicentro ma la scossa, anche qui, si è sentita forte”.

Il pensiero dell’arcivescovo salesiano va subito alle vittime. “Ho sentito che sono più di 600 i morti. So che le autorità marocchine stanno reagendo prontamente e stanno facendo tutto il possibile per aiutare la popolazione colpita. Ad aver subito i danni maggiori, sono soprattutto i villaggi delle montagne. Che io sappia nelle grandi città non ci sono gravi problemi. Voglio quindi esprimere tutta la nostra vicinanza soprattutto a coloro che sono stati colpiti maggiormente dal terremoto e chiedo ai cristiani del paese di pregare per le vittime e fare tutto il possibile per essere vicini a chi ha bisogno”.

Riguardo alle azioni di aiuto che la Chiesa locale sta pensando di attivare, l’arcivescovo spiega: “Siamo una piccola chiesa con risorse molto limitate. Ma questa mattina abbiamo una riunione di Caritas che era già programmata. Parleremo di come possiamo aiutare le persone più colpite. Ma è successo solo da poche ore e non sappiamo dove sono i più bisognosi, quanti sono. Dobbiamo quindi raccogliere prima tutte queste informazioni nelle prossime ore”. C’è una certezza: “il Marocco – dice il cardinale López Romero – in questi anni ha saputo raggiungere una certa stabilità. Ha quindi le risorse umane ed economiche per affrontare una catastrofe come questa anche se saranno ben accolti tutti gli aiuti che verranno dall’esterno”.

Fonte: Sir
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