ISTRUZIONE
In regione ancora carenza di docenti di ruolo e di sostegno e di personale Ata
In Emilia-Romagna restano scoperte almeno 1.500 cattedre, 700 per i posti di sostegno
“In Emilia-Romagna mancano all’appello migliaia di docenti di sostegno e, come gli altri anni, anche quest’anno si andrà avanti coi supplenti. Un problema che si somma ad altre due questioni che hanno fatto discutere. Da un lato la mancata stabilizzazione dei precari in quest’anno scolastico (2018/19) e dall’altro il caos creato in avvio delle lezioni a causa della mancata pubblicazione in tempi utili delle graduatorie per consentire una programmazione ottimale”: è questa la denuncia di Tullia Bevilacqua, segretario generale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna.
Il sindacato evidenzia che quest’anno il ministero dell’Istruzione ha deciso di lasciare la possibilità agli insegnanti di iscriversi alle liste scolastiche fino al 10 di settembre, col risultato “di ritardarne la pubblicazione costringendo le scuole in moltissimi casi a iniziare le lezioni senza poter nominare i nuovi insegnanti e, a causa della mancanza di personale, sfalsando gli orari di entrata delle diverse classi, in modo da distribuire meglio le ore di lezione a seconda dei professori disponibili”: spiega Tullia Bevilacqua.
Pesano anche nella nostra regione i due problemi principali della scuola italiana: il numero insufficiente di assunzioni di insegnanti a tempo indeterminato, mancano i tecnici di laboratorio, i professori di matematica e i posti di sostegno che non sono ricoperti da personale specializzato, poiché le graduatorie sono già lasciando scoperte numerose cattedre assegnate per i ruoli dell’anno scolastico 2018/19, un disagio che sarà soltanto parzialmente rimediato con le nuove risorse scaturite dal terzo ciclo del Tirocinio formativo attivo di specializzazione. “La questione di fondo rimane: anche in avvio di quest’anno scolastico in tutta Italia non è stata soddisfatta la domanda di docenti ordinari e specializzati di cui hanno bisogno le scuole”: aggiunge il segretario regionale Ugl.
Sui 57mila posti da stabilizzare nel 2018/19 a fronte di più di 25mila cessazioni, soltanto 25mila sono stati coperti con incarichi a tempo indeterminato, ovvero: il 43,8 per cento di quelli disponibili. In Emilia-Romagna restano scoperte almeno 1.500 cattedre, 700 per i posti di sostegno. Soltanto il 33 per cento dei posti promessi dal Ministero per la definitiva messa a ruolo in Emilia-Romagna. E, intanto, si registrano i problemi di alcune scuole dell’Emilia-Romagna che vantano un alto numero di studenti e carenza di personale. In attesa della graduatoria, per poter dare il via alle assunzioni dei nuovi insegnanti, in alcune scuole hanno escogitato soluzioni momentanee attingendo dalle graduatorie dello scorso anno per i casi più urgenti. Con il fatto che una volta pubblicate le nuove graduatorie le scuole saranno costrette a rivedere le assunzioni.
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