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L'Istituto storico per la Resistenza si prepara a celebrare l'80° anniversario della guerra di liberazione

Presentato stamane in conferenza stampa il programma delle iniziative 

L'Istituto storico per la Resistenza si prepara a celebrare l'80° anniversario della guerra di liberazione

Oggi, lunedì 18 marzo, in conferenza stampa l'Istituto per la storia della Resistenza e l'età contemporanea ha presentato il programma di iniziative culturali per le scuole e per le comunità del territorio provinciale in occasione dell'80esimo anniversario della Resistenza e della guerra di liberazione, a partire dalla ricerca affidata allo storico Lorenzo Pera, dal titolo (provvisorio) "La liberazione del territorio provinciale e il governo militare inglese”.

Lorenzo Pera, collaboratore della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani, è attualmente assegnista di ricerca presso l'Università di Padova. L'arco cronologico della ricerca va da settembre 1944 all'agosto 1945, periodo nel quale è avvenuta la liberazione del territorio della provincia di Forlì, che all'epoca comprendeva anche Rimini. 

Il territorio liberato era sottoposto al controllo del governatore militare alleato in quanto immediata retrovia del fronte. Nell'agosto 1945 le truppe alleate lasciarono Forlì. Il 3 settembre reparti canadesi entrano a Cattolica e la guerra investì la Romagna.

Le forze partigiane si interrogarono su quale ruolo svolgere per partecipare, aiutare e affrettare la liberazione del territorio. Una discussione non ancora ricostruita. L'avanzata alleata in Romagna fu molto lenta e i bombardamenti su paesi e città molto intensi. Ai primi di novembre 1944 ai partigiani dell'8° Brigata Garibaldi fu impedito di partecipare alla liberazione di Forlì, mentre, neanche un mese dopo, i partigiani del ravennate furono coinvolti nella liberazione della loro città. Perchè questo diverso comportamento dei comandi alleati verso i partigiani romagnoli che pure condividevano gli stessi obiettivi ed erano diretti da un unico comando, il Cumer? 

Questo interrogativo ha avuto fino ad oggi risposte insoddisfacenti. Così come ben poco si conosce dell'operato del governo militare alleato che sovraintendeva la vita istituzionale e civile delle città romagnole. Gran parte della ricerca si svolgerà negli archivi inglesi. Sulla base delle indicazioni del dottor Lorenzo Pera, sarà il giornalista Alfio Bernabei, che vive a Londra, a scandagliare l'Archivio centrale dello Stato inglese e gli altri archivi che gli verranno segnalati. 

Conseguito nel 2022 il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l'Università degli studi di Firenze e Siena e già borsista dell'Istituto nazionale "Ferruccio Parri", oltre che collaboratore della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani, lo studioso si è occupato e si occupa prevalentemente delle occupazioni militari del fascismo durante il secondo conflitto mondiale e di violenza fascista. La data di conclusione prevista per il lavoro è il 9 novembre 2024. 

Altra iniziativa meritevole di segnalazione è la partecipazione ad un progetto di rilievo regionale, di costruzione di un portale dinamico, che mette in comparazione le liberazioni dei capoluoghi delle province dell'Emilia Romagna.

Alla base di questo progetto, alcune domande senza risposta. Il 20 settembre fu liberata Rimini. Che cosa avviene negli stessi giorni negli altri capoluoghi ancora occupati dalle truppe tedesche ovvero Cesena, Forlì, Ravenna, Imola, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio, Parma e Piacenza? Il 20 ottobre è liberata Cesena, qual è la situazione negli altri capoluoghi ancora occupati? E, ovviamente, il 21 aprile è liberata Bologna qual è la situazione negli altri capoluoghi ancora occupati, seppur per poco, e qual è la situazione nei capoluoghi liberati già da tempo? 

La terza iniziativa  meritevole di segnalazione riguarda la pubblicazione della ricerca sulla strage di Vecchiazzano avvenuta l'8 novembre 1944, vigilia della liberazione della città di Forlì. La strage coinvolse nove persone, sette erano della stessa famiglia Benedetti. I documenti inglesi permettono una dettagliata ricostruzione degli eventi e l'identificazione degli autori.

I militari del 6° battaglione del reggimento Lincolnshire assistettero al recupero dei nove corpi, che erano stati gettati in un pozzo. 

Si aggiungono infine le iniziative che si svilupperanno in Alto Savio nel mese di luglio dal titolo: Alto Savio 1944 - 80 anni fa un luglio di sangue e di terrore. 2024 un luglio di memoria.

L'Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Forlì-Cesena, è responsabile dei progetti culturali del Coordinamento provinciale per i luoghi della memoria e della Casa di Tavolicci, in questa veste ha proposto e concordato con le Pro Loco e le associazioni partigiane dell'Alto Savio, l'associazione Fumaiolo Sentieri, il Cai di Cesena e alcune compagnie teatrali, di dedicare i fine settimana del mese di luglio al ricordo delle stragi compiute in quell'area dal IV battaglione di volontari della polizia italo-tedesca. Le celebrazioni si svolgeranno adottando uno schema comune: camminata sui luoghi dove gli eventi accaddero, un pranzo conviviale e uno spettacolo teatrale. Le modalità di svolgimento sono decise dalle Pro Loco e associazioni presenti sul territorio in accordo con i comuni di Verghereto, San Piero e Sarsina.

Si inizia domenica 7 luglio a Balze con una camminata sui luoghi significativi e nel corso della quale saranno effettuate letture, seguirà un pranzo in piazza; il sabato successivo, 14 luglio, in mattinata ci sarà la camminata da Alfero a Donicilio, qui si terrà la commemorazione ufficiale, seguirà il pranzo e nel pomeriggio uno spettacolo teatrale; da venerdì 19 luglio a domenica 21 luglio si terranno le celebrazioni per la strage di Tavolicci, e il venerdì successivo 26 luglio, avranno luogo le iniziative a ricordo della strage del Carnaio, che si concluderanno nella mattinata di domenica 28 luglio con la commemorazione ufficiale. La sera, a Castelpriore, ci sarà la manifestazione conclusiva del luglio della memoria.

Il 26 settembre a Sorbano si ricorderà la strage di Sarsina.

Queste iniziative avranno per filo conduttore lo spettacolo teatrale, attualmente in attesa di un nome, articolato in 5 episodi, uno per ogni strage ricordata. Gli spettacoli saranno scritti e messi in scena da tre compagnie teatrali Theatro altrove, Teatro di latta e Trame, teatro e musica.

Le manifestazioni saranno pubblicizzate a partire dal mese di aprile con un programma comune che ben rende, anche visivamente, come in Alto Savio abbia avuto concreta attuazione la strategia perpetrata dai tedeschi e con la partecipazione di fascisti italiani di guerra ai civili.  

Presentazioni librarie programmate e conferenze completeranno il programma.

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