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Popolazione romagnola sempre più anziana. La Cisl: "Riflettere su sanità e lavoro"

Le proiezioni demografiche della Regione al 2042. Marinelli: "Serve un welfare 4.0 di territorio" 

Francesco Marinelli

Cisl Romagna analizza il Report della Regione riguardo alla popolazione regionale. Nel decennio 2012-2022, si nota un leggero aumento nel territorio romagnolo, pari allo 0,3%. Tuttavia, questo aumento non è uniforme: Ravenna e Forlì-Cesena hanno registrato rispettivamente un calo dello 0,88% e dello 0,62%, mentre Rimini ha visto un incremento del 2,80%. Ciò ha portato la popolazione romagnola da 1.111.928 a 1.115.293 abitanti.

Di particolare interesse è l'analisi delle fasce d'età. In tutte e tre le province si è verificato un calo dei giovani nella fascia di età 0-19, passando da 195.014 nel 2012 a 190.431 nel 2022, con un'incidenza sulla popolazione nel 2022 pari al 17,07%. Anche nella fascia 20-64 anni si è registrato un calo, con un'incidenza del 58,12%. Risulta invece significativo l'aumento dell'incidenza della popolazione nelle fasce 64-79 anni e 80 e oltre, passando rispettivamente dal 15,55% al 16,28% nella prima fascia e dal 7,21% all'8,53% nella seconda.

Le proiezioni demografiche al 2042 in Emilia-Romagna delineano uno scenario di riferimento che offre spunti di riflessione sul futuro demografico in Romagna, con un aumento della popolazione romagnola del 1.16% (Ravenna -2%, Forlì-Cesena + 0.57%, Rimini +3,4%), ma concentrato soprattutto nelle fasce di età più alte. “Questo fenomeno - afferma il segretario generale Francesco Marinelli - solleva importanti questioni riguardo alla capacità dei sistemi sanitari, assistenziali e sociali di rispondere alle esigenze di una popolazione più anziana, così come pone sfide economiche e sociali legate al mercato del lavoro”. A Forlì-Cesena la fascia di età 0-19 anni passerebbe da un'incidenza attuale del 17,26% al 15%, mentre la fascia 20-64 anni passerebbe dal 57,90% al 54,28%. Particolare attenzione alle fasce 65-79 anni e 80 e oltre che aumenterebbero l’incisione attuale del 16,37% al 21,06% nel primo caso e dal 8,47% al 9,66% nel secondo.

"In previsione degli scenari futuri - per Marinelli - sarà fondamentale che la medicina nel territorio romagnolo tenga sempre più in considerazione i cambiamenti demografici mantenendo e implementando i servizi sanitari non dimenticando le periferie e confermando un alto livello di qualità dell'assistenza sanitaria, che deve essere sempre più personalizzata e mirata per adattarsi alle esigenze di ogni singolo individuo".

Dal segretario cislino anche una riflessione sul futuro del mercato del lavoro: "La diminuzione della forza lavoro potrebbe influenzare la produttività e la competitività delle imprese, mentre la mancanza di nuove entrate nel mercato del lavoro potrebbe compromettere la crescita economica a lungo termine. È essenziale adottare politiche e programmi mirati per affrontare questi problemi, promuovendo l'occupazione giovanile, investendo nell'istruzione e nella formazione professionale e creando opportunità lavorative".

La risposta allo scenario del prossimo decennio per Marinelli "dovrebbe essere costruita con un sapiente mix di politiche pubbliche locali per un welfare 4.0 di territorio che garantisca la sostenibilità delle spese sociali soprattutto indirizzate al potenziamento dei servizi di conciliazione vita e lavoro e alle fasce anziane della popolazione e incentivino il rafforzamento della medicina preventiva anche grazie a una massiccia digitalizzazione del sistema sanitario di area vasta".

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