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Coronavirus. Il Papa: Dio aiuti gli operatori dei media a lavorare sempre al servizio della verità

Nella Messa a Santa Marta, questa mattina Francesco ha avuto un pensiero per quanti lavorano nei mezzi di comunicazione che in questo tempo di pandemia lavorano e rischiano tanto

Foto vaticannews.va

Papa Francesco questa mattina alle 7 ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta nel mercoledì della quarta settimana di Pasqua. Nell’introduzione, ha rivolto il suo pensiero agli operatori dei media:

Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che lavorano nei mezzi di comunicazione. In questo tempo di pandemia rischiano tanto e il lavoro è tanto. Che il Signore li aiuti in questo lavoro di trasmissione, sempre, della verità.

Dal sito vaticannews.va pubblichiamo il testo integrale dell'omelia pronunciata questa mattina

Nell'omelia il Papa ha commentato il Vangelo odierno (Gv 12,44-50) in cui Gesù afferma: «Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno».

La missione di Gesù è illuminare: Lui è la luce del mondo. Anche la missione degli apostoli è portare questa luce, la luce di Gesù, perché il mondo è nelle tenebre. Il dramma della luce di Gesù è che è stata respinta: i suoi non lo hanno accolto, amavano più le tenebre che la luce, sono schiavi delle tenebre. La luce fa vedere le cose come stanno, fa vedere la verità. San Paolo ha avuto questa esperienza del passaggio dalle tenebre alla luce. È il passaggio cui siamo chiamati anche noi. Gesù porta la luce, ma il suo popolo lo ha respinto. Questo è il dramma del nostro peccato: il peccato ci acceca e non tolleriamo la luce, abbiamo gli occhi ammalati. La conversione è passare dalle tenebre alla luce. Quali sono le cose che ci accecano? I vizi, lo spirito mondano, la superbia. Ci portano ad associarci agli altri nel male: ci sono delle mafie spirituali per rimanere nelle tenebre. Non è facile vivere nella luce perché ci fa vedere cose brutte che non vogliamo vedere: i peccati. Gesù è venuto non per condannare ma per salvare: dobbiamo lasciarci illuminare nelle nostre tenebre quotidiane. Il Signore ci salva, ma ci chiede di vedere le nostre tenebre. Il Signore è buono, è mite, non dobbiamo avere paura della luce di Gesù.

Il Papa: lasciamo che la luce di Gesù illumini le nostre tenebre.

Il Papa ha invitato a fare la Comunione spirituale con questa preghiera:

Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te.

Quindi ha terminato la celebrazione con l'adorazione e la benedizione eucaristica. Prima di lasciare la Cappella dedicata allo Spirito Santo, è stata intonata l’antifona mariana “Regina caeli”, cantata nel tempo pasquale:

Regína caeli laetáre, allelúia.
Quia quem merúisti portáre, allelúia.
Resurréxit, sicut dixit, allelúia.
Ora pro nobis Deum, allelúia.

(Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia).

Al link qui sotto è possibile rivedere e riascoltare l'intera celebrazione eucaristica di questa mattina.

https://www.vaticannews.va/it/papa-francesco/messa-santa-marta/2020-05/papa-francesco-messa-santa-marta-coronavirus3.html

Fonte: Vatican News
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