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Papa Francesco: Angelus, “appianare odi e divisioni, costruire e non distruggere”

“È proprio alla cura del prossimo e del creato che è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace, che oggi celebriamo”, ha aggiunto Bergoglio. E poi, al termine, il grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E il ricordo per le guerre in Yemen e in Nigeria

Foto archivio Vatican news

“Questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni – ce ne sono tanti –  sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo per il creato”. È l’augurio del Papa, nel primo Angelus del 2021, che ha guidato dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico.

“È proprio alla cura del prossimo e del creato che è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace, che oggi celebriamo”, ha ricordato Francesco, secondo il quale “i dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni”.

“Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza”, la tesi del Papa: “Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale”. “E questo per noi è un compito dato da Dio”, ha aggiunto a braccio: “Il Signore ci dà il compito di essere operatori di pace”.

“La pace si può costruire se cominceremo a essere in pace con noi stessi e con chi ci sta vicino, togliendo gli ostacoli che impediscono di prenderci cura di quanti si trovano nel bisogno e nell’indigenza”, ha detto ancora il Pontefice che ha esortato a “sviluppare una mentalità e una cultura del prendersi cura, al fine di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità, che purtroppo prevalgono”.

“La pace non è solo assenza di guerra – la pace non è mai asettica – ma vita ricca di senso, impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri”, ha ribadito il Santo Padre: “Allora quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagità, diventa possibile e realizzabile”. La pace è un “bene prezioso che con le sole forze umane non si riesce a perseguire in pienezza”: è anzitutto un dono di Dio, “va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli. Il mio auspicio è che regni la pace nel cuore degli uomini e nelle famiglie; nei luoghi di lavoro e di svago; nelle comunità e nelle nazioni”.

“È ora che pensiamo che la vita oggi è sistemata dalle guerre, dalle inimicizie, da tante cose che distruggono: vogliamo pace, e questo è un dono”, ha aggiunto il Papa a braccio, Infine, l’augurio di un felice e sereno 2021: “Sia un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti; un anno carico di fiduciosa attesa e di speranze, che affidiamo alla celeste protezione di Maria, madre di Dio e madre nostra”.

“A tutti voi, che siete collegati attraverso i media, rivolgo i miei auguri di pace e di serenità per il nuovo anno”.  È l’augurio per il 2021, formulato dal Papa al termine dell’Angelus. “Ringrazio il presidente della Repubblica italiana, l’onorevole Sergio Mattarella,  per il pensiero augurale indirizzato ieri sera nel suo messaggio di fine anno e lo ricambio di cuore”, ha proseguito Francesco: “Sono grato a quanti da ogni parte del mondo, nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno proposto momenti di preghiera e di riflessione in occasione della Giornata mondiale della pace. Penso in particolare alla marcia virtuale di ieri sera, organizzata dall’episcopato italiano, da Pax Crhristi e dall’Azione Cattolica e quella di questa mattina promossa in streaming mondiale dalla Comunità di Sant’Egidio”.

Il Santo Padre ha espresso poi “preoccupazione per l’ulteriore inasprimento delle violenze in Yemen, che sta causando molte vittime innocenti, e prego affinché ci si adoperi per trovare soluzioni che permettano il ritorno alla pace per quelle martoriate popolazioni”. “Pensiamo ai bambini dello Yemen”, l’invito del Papa: “senza educazione, senza medicine, affamati. Preghiamo insieme per lo Yemen”. Infine la Nigeria, dove monsignor Moses Chikwe, vescovo ausiliare di Owerri, e il suo autista sono stati rapiti nei giorni scorsi: “Che le vittime di simili atti tornino incolumi e in libertà e il Paese ritrovi sicurezza, concordia e pace”, l’auspicio di Francesco.

Fonte: Sir
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