Cesena per Gaza

Caro direttore, 

siamo un gruppo spontaneo di liberi cittadini della Romagna che dinnanzi all’orrore del massacro in corso nella striscia di Gaza e Cisgiordania, vuole manifestare il proprio dissenso rispetto all’uso di armi di ogni tipo verso civili e infrastrutture civili.

Siamo donne e uomini, madri e padri che chiedono il cessate il fuoco e l’invio immediato di aiuti di ogni tipo alle popolazioni colpite e allo stremo delle forze. Ciò che sta accadendo in quella parte del mondo è facilmente intuibile dalle immagini che ci vengono trasmesse quotidianamente dalla televisioni e sui social media.

Riteniamo importante fornire un’occasione ai cittadini del nostro territorio di interrogarsi e riflettere su questa tragedia e su un genocidio che avviene quotidianamente davanti ai nostri occhi, che non deve restare taciuto. Un impegni civico morale ha portato il gruppo organizzatore a mobilitarsi spontaneamente per sensibilizzare su questa tragedia dopo aver assistito per settimane alle immagini strazianti di un popolo, di donne e di bambini uccisi e massacrati, degli ospedali distrutti e delle infrastrutture civili rase al suolo.

Il 2 dicembre dalle 16 alle 19 si terrà nel centro di Cesena un corteo e una manifestazione pubblica  in sostegno delle popolazioni vittime di pulizia etnica a Gaza e in Palestina, per portare all’attenzione della cittadinanza i crimini contro l’umanità che in quei territori vengono compiuti da più di un mese.

Pensiamo che la storia in questi eventi, ci richiami in prima persona ai nostri doveri verso l’umanità affinchè ognuno nel suo piccolo, dia un contributo per riaffermare e difendere il valore della vita umana e il rispetto dell’umanità di fronte a tali crimini.

L’Occidente, Italia compresa, ancora non ha preso una posizione netta volta a fermare lo sterminio di civili che si sta compiendo. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, i bombardamenti israeliani su Gaza, alla data del 23 novembre, hanno causato la morte di 14.800 persone. Tra queste vittime, 4.000 sono donne e 6.000 bambini. I feriti sono 36.000, e quasi tutti gli ospedali nell’exclave palestinese non sono in funzione a causa dei bombardamenti, della mancanza di carburante e della mancanza di medicine e rifornimenti. Le bombe hanno colpito e messo fuori servizio 26 ospedali e 52 centri medici e 56 ambulanze, ad alto rischio di morte si trovano al momento oltre 1.000 pazienti che soffrono di insufficienza renale e più di 2.000 quelli a rischio per il cancro.

Mancano acqua e cibo, per una mezza porzione di pane bisogna aspettare in fila dalle 4 alle 6 ore. Più di 46.000 case sono state distrutte, e altre 234.000 danneggiate. 625.000 minori non hanno accesso all’istruzione e il 51% delle strutture educative a Gaza sono state colpite. Le bombe non hanno risparmiato nemmeno il personale delle Nazioni Unite, 108 sono morti nei bombardamenti. Almeno 207 sono i morti tra il personale sanitario e 65 i giornalisti uccisi.

La fragile tregua di questi giorni sta dando ore di respiro alle popolazioni provate, permettendo l’arrivo a Gaza di cibo, acqua, materiale sanitario e forniture di carburante per gli ospedali. Ma la popolazione non è al sicuro fintanto che l’esercito continua l’assedio alla città e finchè non viene riconosciuta e condannata unanimemente a livello internazionale la portata dei crimini che sono stati compiuti. Chiediamo quindi a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali di compiere ogni azione possibile per l’immediato stop al genocidio che si sta compiendo sotto gli occhi sconcertati e increduli dell’umanità. Restiamo Umani.

Il corteo partirà alle 16 dai giardini pubblici, in via Verdi. Interventi pubblici si terranno in piazza del Popolo. 

Liberi cittadini per la Pace

Fonte: https://www.ochaopt.org/content/hostilities-gaza-strip-and-israel-reported-impact-day-48