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Longiano, trovato l'autore del "Crocifisso con due angeli"

La tela, conservata nel Museo d'Arte sacra, era di attribuzione incerta. La scoperta del professor Franco Spazzoli

Da sinistra: Graziano, Buda, Spazzoli, Mengozzi

«Una bella notizia» è stata comunicata questa mattina da Giorgio Buda, direttore del Museo d'Arte sacra di Longiano. Il cinquecentesco “Crocifisso con due angeli”, olio su tela di 128 per 83 centimetri lì conservato, ha un “papà”: si tratta del pittore forlivese Livio Agresti. L’attribuzione viene dal professor Franco Spazzoli, esperto di arte e di storia locale.

«Il “Crocifisso con due angeli” di Longiano - ha spiegato Spazzoli ai giornalisti - è simile a quello, più grande, esposto alla Pinacoteca di Forlì, opera del pittore forlivese Livio Agresti. Le parti principali delle due opere - il Crocifisso avvolto da un alone di luce, i due angeli svolazzanti e la coppa ai piedi della croce appoggiata su un teschio - sono identiche. Cambia solo lo scenario, più ricco e articolato nella tela di Forli».

Spazzoli, che conosce bene l’Agresti in quanto a lui dedicò la tesi di laurea, ritiene che «la tela di Longiano sia una replica eseguita dallo stesso artista del “Crocifisso con due angeli di Forlì”, anche se non firmata».

Agresti, detto “Ricciutino”, nacque a Forlì tra il 1505 e il 1510 e morì a Roma probabilmente nel 1579. Giorgio Vasari, con il quale fu uno dei principali protagonisti della seconda generazione della pittura manierista italiana, ne apprezzava il disegno, il colore e la ricchezza degli elementi di contorno. Fu un artista errabondo. Sue opere si trovano a Forlì, in varie località dell'Umbria e a Roma, con affreschi anche nella sala regia in Vaticano. Fu autore di vari dipinti su rame, tra i quali il piccolo “San Giovanni” del Museo della Cattedrale di Cesena.

«Spazzoli - ha rivelato Buda - visitando il Museo la scorsa estate, ha notato il quadro collocato su un cavalletto e ha riconosciuto subito la mano dell’Agresti. La tela, fino ad allora, era di dubbia attribuzione».

Il sindaco di Longiano Mauro Graziano ha espresso la «soddisfazione dell’Amministrazione comunale per questa scoperta, che va ad arricchire il patrimonio artistico della città e, in particolare, del Museo di Arte sacra nato nel 1989 da una collaborazione fra il Comune e la diocesi di Cesena-Sarsina».

Il professor Marino Mengozzi, direttore dell'ufficio diocesano di Arte sacra ha sottolineato la ricchezza della collezione di Longiano, parte del “museo diffuso” della diocesi. «Nel 2005 - ha ricordato Mengozzi - il vescovo Antonio Lanfranchi costituì con apposito decreto il Museo diocesano. L’importante atto intendeva razionalizzare e integrare lo stato di fatto dei beni artistici e storici dei vari enti ecclesiastici della diocesi, custoditi ed esposti in sei strutture, frutto di scelte operate nel tempo e guidate da un criterio volutamente rispettoso del territorio ospitante». Le sei strutture sono: Sarsina (inaugurata nel 1987), Longiano (1989), Ranchio (2001), Cattedrale di Cesena (2022), Mercato Saraceno (2006) e Bagno di Romagna (2018).

«Il museo - ha concluso Mengozzi - non è un luogo morto, ma vivo. Dare un nome all’autore di un quadro è come un battesimo».

"Crocifisso con due angeli" di Livio Agresti a Longiano

"Crocifisso con due angeli" di Livio Agresti a Longiano

"Crocifisso con due angeli" di Livio Agresti alla Pinacoteca di Forlì (Wikimedia Commons)

"Crocifisso con due angeli" di Livio Agresti alla Pinacoteca di Forlì (Wikimedia Commons)

Il Museo d'Arte sacra di Longiano, inaugurato ufficialmente il 18 marzo 1989, è ospitato all'interno dell'oratorio di San Giuseppe Nuovo, pregevole esempio di tardobarocco in Romagna. L'edificio ecclesiastico, tuttora consacrato, delimita la centrale via Borgo Fausto a ridosso dei bastioni del Castello Malatestiano.

Il Museo raccoglie e custodisce importanti opere d'arte, insieme a preziosi e innumerevoli oggetti sacri, come arredi, paramenti, reliquie, ex-voto. Nel 1996 il museo si è arricchito dell'importante gruppo scultoreo in terracotta policroma "Il Compianto sul Cristo" di Ilario Fioravanti.

È aperto al pubblico sabato, domenica e festivi dalle 14,30 alle 18. In altri orari sono possibili visite di gruppi e scolaresche su appuntamento.

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