Editoriale
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Sos inflazione

I dati degli ultimi due anni sono implacabili. Dopo la pandemia sono arrivati prima la crisi energetica e poi i conseguenti rincari su tutte le materie prime. I numeri dicono che non solo diminuiscono i redditi, nel nostro Paese, ma anche la ricchezza, quell’accumulo di patrimonio in cui per tradizione gli italiani sono campioni

Sos inflazione

Famiglie e potere d’acquisto. Un bel binomio, da salti mortali.

Proviamo a parlarne. I dati degli ultimi due anni sono implacabili. Dopo la pandemia sono arrivati prima la crisi energetica e poi i conseguenti rincari su tutte le materie prime. I numeri dicono che non solo diminuiscono i redditi, nel nostro Paese, ma anche la ricchezza, quell’accumulo di patrimonio in cui per tradizione gli italiani sono campioni, tra depositi bancari e casa come bene rifugio per eccellenza. Ne forniscono un’immagine impietosa i dati diffusi lunedì scorso da Istat e Banca d’Italia: ricchezza ferma negli ultimi 15 anni, mentre è triplicata negli Usa e raddoppiata per francesi, tedeschi e inglesi. Il nemico di tante famiglie è l’inflazione. Chi basa le proprie entrate su redditi fissi, quelli da dipendenti per intenderci, ha visto erodere le sue possibilità. Non occorrono troppi studi statistici per comprendere come sia diventato molto più difficile fare la spesa, pagare le bollette, sostenere i figli negli studi.

I prezzi salgono e non si fermano, mentre gli stipendi rimangono al palo. Risulta assai complicato, in queste condizioni, riuscire a tenere a bada i bilanci familiari, sempre più traballanti. E lo diventano ancora di più con l’aumentare del numero dei figli. Con la speranza, non sempre detta, ma divenuta ormai una realtà quotidiana, che marito e moglie lavorino entrambi. E che la salute li assista.

Di proclami in giro se ne ascoltano tanti, ma le difficoltà aumentano e non si vede chi nel concreto si spenda davvero per chi fa più fatica. Anche perché, e questo ormai è acclarato, quando vengono prese misure importanti vengono sempre legate a livelli di reddito bassissimi. Per chi supera la soglia della povertà, anche di poco, niente. E per questo tipo di famiglie, la precarietà aumenta sempre di più. In una famiglia ci sono alcune spese cosiddette incomprimibili, come scrivono gli esperti: l’energia elettrica, il riscaldamento, l’affitto o il mutuo, i beni alimentari… a cui si possono aggiungere, come minimo, i costi per i cellulari, per l’auto e la sua manutenzione. Una serie non piccola di costi cui fare fronte, la cui somma è spesso lontanissima dai limiti fissati per poter godere di agevolazioni, bonus o riduzioni. La famiglia va sostenuta, non con slogan elettorali, ma con forti politiche ad hoc, come da anni si realizza in Europa. Reddito a prescindere, potremmo anche azzardare.

Occorre un correttivo che aiuti sul serio chi, in specie se dipendente, rischia ormai di non farcela più.

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