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Dopo la Dad ecco Disf-educational: quando il web aiuta l’educazione

Un’iniziativa della Pontificia Università della Santa Croce rivolta in modo particolare agli studenti e agli insegnanti

Dopo la Dad ecco Disf-educational: quando il web aiuta l’educazione

L’essere umano è diverso dagli altri animali? Di chi è figlio l’homo sapiens? In laboratorio c’è posto per Dio? La mente umana sarà rimpiazzata dall’intelligenza artificiale? Esistono altre verità al di fuori di quelle scientifiche?

Sono alcune delle “grandi domande” che compongono le sezioni della piattaforma DISF-Educational, un’iniziativa della Pontificia Università della Santa Croce rivolta in modo particolare agli studenti e agli insegnanti. Per questo, gode anche del sostegno dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Conferenza Episcopale Italiana.

Dopo aver messo in luce i limiti della didattica a distanza, introdotta in fretta e furia per far fronte all’emergenza, ecco un buon esempio in cui la tecnologia può sostenere l’apprendimento e la relazione educativa.

Il sito – attivo dal 22 ottobre 2021 all’indirizzo disf.org/edu – contiene infatti decine di percorsi tematici, tracce di lavoro, materiali come schede, documenti, video, brevi interviste, articoli e link a cui i docenti possono attingere per preparare le loro lezioni. Allo stesso tempo, può essere uno strumento a cui indirizzare gli alunni per una ricerca o un approfondimento, individuale o di gruppo, o ancora per la costruzione di tesine e altri lavori personalizzati, svolti in modo autonomo o guidato.

Un caso, dunque, in cui la tecnologia offre le sue potenzialità, a partire dallo spazio pressoché sconfinato, per porre domande e sviluppare il senso critico, spingendo giovani e adulti a parlarne faccia a faccia, all’insegna dell’interdisciplinarità e dell’incontro tra scienze, letteratura, arte, teologia, cinema e altri ambiti del sapere.

Sono oltre 1000 le pagine web già disponibili. Tutte esenti da pubblicità e completamente gratuite.

DISF-Educational nasce dopo due anni di intenso lavoro coordinato dal direttore del progetto don Giuseppe Tanzella-Nitti ed è frutto, tra l’altro, della collaborazione di oltre 30 docenti degli atenei di tutta Italia.

Completa l’offerta la sezione “Cercatori di senso”, una rubrica che fornisce il raccordo con le tematiche esistenziali e religiose: “Homo sapiens è un cercatore di senso” si legge in home page. Ma come si manifesta, nell’uomo, la ricerca di senso? In quali contesti e a partire da quali domande? La rubrica suggerisce una serie di “porte” attraverso le quali accedere alle principali esperienze che caratterizzano la nostra umanità, esaminate nella cornice di un dialogo tra fede e cultura.

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