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BAGNO DI ROMAGNA

Estensione del Parco, sindaco Baccini: "Una grande opportunità per il territorio"

Il sindaco Marco Baccini e l’assessore alle politiche della montagna Alessandro Severi fanno il sunto sul progetto di estensione dei confini del Parco Nazionale

Estensione del Parco, sindaco Baccini: "Una grande opportunità per il territorio"

Dal 2014, il Comune di Bagno di Romagna ha intrapreso una serie di iniziative ed azioni volte a ricostruire un forte legame con il Parco, quale volano economico e turistico, con un miglioramento tangibile in termini di risultati e investimenti (anche economici)”. A dichiararlo sono il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini e l’assessore alle politiche della montagna Alessandro Severi, che a conclusione del primo ciclo di incontri pubblici sul progetto di estensione del parco nazionale delle foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna all’interno del territorio del comune di Bagno di Romagna chiariscono alcuni punti. “Siamo convinti – dichiarano Baccini e Severi – che la nostra proposta di estensione dei confini sia un’iniziativa di grande valore e ad elevato potenziale”. Con questo, assicurano, nessuno intende negare le criticità e i motivi di discussione esistenti, “ma non possiamo neppure non notare che la maggior parte delle problematiche emerse non riguarda tanto il Parco, ma è rappresentata da problemi endemici dei territori montani: i danni da fauna selvatica e le norme di tutela e conservazione che in alcuni casi limitano gli interventi di carattere produttivo”, proseguono.

“Su entrambe le questioni – chiarisce l’assessore Severi – i danni da fauna selvatica non sono certo un problema localizzato e conseguente la presenza del Parco. Ne sono dimostrazione la diffusione di specie selvatiche su tutto il territorio montano ed Appenninico sino ormai alla pianura. Tale diffusione non può certo essere attribuita alla presenza dei Parchi. Piuttosto mi sento di dire che il problema pare rappresentato dal difficile contenimento della pressione faunistica in territori di difficile gestione per conformazione morfologica e ridotta presenza umana”.

“Anche l’anno scorso, in collaborazione con Atc, in coordinamento con il comune di Santa Sofia abbiamo attivato alcune azioni straordinarie sul piano dei controlli e degli abbattimenti. Oltretutto il Parco si è reso disponibile a sviluppare un monitoraggio delle aree di confine e ad attuare iniziative straordinarie per il contenimento, confermata l’eccessiva presenza di fauna, con azioni di cattura o anche altre iniziative”, ad esempio la costituzione di aree da dedicare a campi a perdere.

Per quanto invece concerne le norme di tutela e conservazione, sindaco e assessore assicurano che le aree interessate dall’estensione sono già ampiamente soggette a regole di tutela ambientale e paesaggistica.

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