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Forlì-Cesena

Cesena è capoluogo di Provincia

Una novità che può dire poco all’uomo della strada ma che rappresenta, in realtà, una svolta non da poco per il Comune malatestiano. I commenti del sindaco Lattuca

La giunta di Cesena riunita con la gigantografia celebrativa - Foto FZ

Una novità che può dire poco all’uomo della strada ma che rappresenta, in realtà, una svolta non da poco per il Comune malatestiano: da oggi Cesena è co-capoluogo di Provincia, assieme a Forlì. "Perché così è nella realtà dei fatti - ha commentato il sindaco Enzo Lattuca mentre ha dato la notizia ai giornalisti, nella sala degli specchi del palazzo comunale, attorniato da tutti i membri della Giunta, dal segretario comunale Manuela Lucia Mei, dal portavoce Giovanmatteo Raggi, il capo di gabinetto Matteo Montanari e il responsabile dell'ufficio stampa Alessandro Notarnicola -. Non sarà più Forlì meno Cesena, ma Forlì più Cesena, senza nulla voler togliere agli altri", come ha tenuto a ribadire diverse volte. "Oggi è una data che resta importante nella storia della nostra città", ha aggiunto Lattuca. 

Nel 1992 venne istituita la provincia di Forlì-Cesena, in concomitanza della nascita della provincia di Rimini, entrambe operative dal 1995. Ma, a dispetto del nome, il capoluogo provinciale restò solo la città di Forlì.

Il primo cittadino ha mostrato una “gigantografia celebrativa” del numero di ieri della Gazzetta Ufficiale, che riporta il testo del cosiddetto “Decreto Elezioni 2024”, in vigore da oggi.

Assieme a Cesena, riacquisiscono lo status di co-capoluogo Urbino nelle Marche (lo aveva perso qualche anno fa, con Pesaro unico capoluogo) e Carrara (assieme a Massa) in Toscana.

Conseguenze pratiche del nuovo status? In primo luogo, la possibilità di partecipare a bandi riservati esclusivamente a capoluoghi provinciali. "Per esempio - ha detto il primo cittadino - per i lavori alla stazione avremmo avuto almeno dieci milioni in più di finanziamenti".

In passato il sindaco si era lamentato dell’esclusione a priori di Cesena da bandi per decine di milioni di euro, proprio a causa della mancanza dello status di co-capoluogo.

In secondo luogo, dalla prossima consiliatura ci sarà l'aumento del numero di consiglieri comunali da 24 a 32 (come nei Comuni oltre i 100mila abitanti) e degli assessori da sette a nove.

L'aumento delle poltrone è, in realtà, un ritorno all'antico. Prima dei "tagli" nel periodo delle cosiddette spending review (ultima fase del Governo Berlusconi e Governo Monti), entrate in vigore dalle elezioni 2014, Cesena contava 30 consiglieri comunali e fino a otto assessori in Giunta. 

Nel testo del decreto si legge come "Nelle province la cui denominazione è composta dal nome di più Comuni, il capoluogo è individuato in ciascuno dei comuni stessi e lo statuto stabilisce quale delle città capoluogo è sede legale della provincia. L'applicazione [...] non comporta l'istituzione di nuovi uffici provinciali delle amministrazioni dello Stato e degli altri enti pubblici".

Un chiarimento, quello della legge, che non consente di riavere sul territorio uffici perduti (come il Tribunale), ma che impedisce quanto meno lo "scippo" di altre strutture esistenti, come la sede della Motorizzazione civile.

L'iter, ha svelato Lattuca, è stato avviato il 10 luglio scorso, con un primo passaggio in Consiglio comunale. "Abbiamo ottenuto di più adesso stando all'opposizione - ha aggiunto Lattuca secondo quel che gli è stato riferito da alcuni parlamentari a cui si è affidato per qualche intercessione - che non quando eravamo al governo". Non tutti i partiti in Consiglio comunale si erano dichiarati favorevoli, con quelli di centrodestra che pensavano a un'uscita in ottica elezioni, mentre tutte le associazioni di categorie si erano schierate a favore. Invece, il governo presieduto da Giorgia Meloni ha riconosciuto il ruolo di Cesena come città che non ha nulla di meno rispetto a Forlì. "Una provincia bicefala, la nostra - ha proseguito il sindaco, molto soddisfatto per il risultato ottenuto -. Un'opportunità in più per la città. Se fosse accaduto 20 anni fa, non avremmo perso il tribunale e, in prospettiva, si possono aprire nuovi scenari". Lo stesso sindaco ha anche aggiunto che ha spedito una lettera di ringraziamento al governo presieduto da Giorgia Meloni

La decisa ripresa in città e in tutto il territorio nel dopo alluvione può avere convinto il governo ad appoggiare la richiesta giunta da Cesena. "Le nostre due città - ha detto ancora Lattuca - hanno una geografia fisica e politica molto simile. Adesso avremo la nuova caserma dei Carabinieri e il nuovo commissariato per la Polizia. Avremo spazi adeguati e anche risorse adeguate. E qualche altro beneficio lo capiremo cammin facendo. D'altronde Cesena è la cinquantesima città in Italia per numero di abitanti. Adesso non siamo più tra le città di serie B". 

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