Formare i giovani con lo sport

Dopo 48 anni dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros 1976, Jannik Sinner riscrive la storia del tennis italiano. Domenica 28 gennaio 2024, trionfa a Melbourne. Questa vittoria, ottenuta con fatica contro un avversario moscovita, rappresenta un momento cruciale nella carriera del talentuoso ventiduenne.

Jannik, tennista dall’età di otto anni, ci offre l'opportunità di riflettere sull'importanza dello sport nello sviluppo della personalità e della salute mentale dei giovani. Diversi studi hanno dimostrato quanto l’attività sportiva durante l’età evolutiva sia uno dei fattori predittivi di una buona salute psico-fisica. In particolare, uno studio longitudinale svolto nel 2015 (Rachel et. al), ha riscontrato che gli adolescenti che partecipano attivamente e regolarmente alle attività sportive, avranno nella prima età adulta meno sintomi depressivi, subiranno meno lo stress e aumenteranno la percezione del proprio stato di salute mentale rispetto al gruppo di controllo che non ha svolto attività sportiva.

Il successo, nel tennis come in tutti gli altri sport, non è soltanto una questione di abilità tecnica, ma anche di capacità psicologiche. Nel tennis, ad esempio, sono fondamentali le capacità di comprendere le qualità dell'avversario e le proprie, anticipare o ritardare i colpi, adattarsi ai cambiamenti di ritmo, saper attaccare e difendersi, mantenere la pazienza e la determinazione.

In queste caratteristiche del tennis, possiamo intravedere metafore che rispecchiano la vita in generale e le dinamiche relazionali. Lo sport rappresenta uno strumento di socializzazione e integrazione fondamentale per i giovani. Attraverso l’esperienza sportiva, i giovani possono superare l’insicurezza e il disorientamento, stabilendo connessioni significative e trovando modelli di comportamento positivi. È importante valorizzare il ruolo dello sport nella formazione dei giovani, offrendo loro l’opportunità di partecipazione e di sviluppo delle capacità relazionali.