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Pace

Rav Luciano Meir Caro a Sarsina

Mercoledì 31 gennaio l'incontro con la cittadinanza, il giorno successivo con gli studenti

 Rav Luciano Meir Caro a Sarsina

Dopo il toccante incontro con il vicario della Custodia di Terra Santa Padre Ibrahim Faltas la città Plautina, in occasione dell’anniversario della Shoah, ospiterà un incontro con il Rav Luciano Meir Caro, rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara e delle Romagna presso il centro culturale di via Roma il prossimo 31 gennaio alle 20,30. 

La sera il rabbino si confronterà con tutta la cittadinanza, il sindaco Enrico Cangini e il parroco don Rudy Tonelli e il giorno successivo sarà a disposizione dei ragazzi della scuola primaria, secondaria e dell’istituto tecnico Marconi - succursale di Sarsina. 

Nato a Torino nel 1935, il rabbino e la famiglia furono costretti a scappare in Toscana per sfuggire al rastrellamento, che non risparmiò tuttavia il padre, che finì nel campo di sterminio di Auschwitz, dal quale non fece più ritorno.

L’aver vissuto tale periodo storico, oltre alla grande empatia che lo contraddistingue, sono la certezza che sarà un incontro da non perdere, di contenuti storici ed etici, spesso sviluppati anche in rapporto e riferimento alle sue esperienze personali dirette. 

Pace e Guerra” nei testi biblici è il titolo della conferenza, per entrare in punta di piedi nella Storia, con un occhio attento a quanto indicato dai testi sacri.

Il Rav Luciano Meir Caro ci introduce il suo incontro così: “La tradizione ebraica, nei confronti della guerra, a partire dal testo è tutta orientata al dovere dell’uomo nel fare qualsiasi sforzo per evitarla. Ma la guerra purtroppo è una realtà del mondo in cui viviamo, per cui la normativa prescrive dettagliate leggi che tendono a limitare al massimo l’uso della guerra.

La guerra non è il destino inevitabile dell’umanità, ma rispecchia la realtà dell’uomo. Che cosa fare in attesa dell’avverarsi dell’era nella quale non solo sparirà ogni forma di guerra, ma verrà meno anche il ricordo della guerra?

Vengono suggerite varie strade per avvicinare l’avverarsi di tale situazione: ad esempio la rieducazione di ogni singolo uomo perché acquisisca una nuova visione del mondo; una drastica svolta nella conduzione dei rapporti internazionali e, soprattutto, il recupero dei valori fondamentali che debbono regolamentare i rapporti di tutti i gruppi umani.”

Proprio questo è l’intento dell’incontro: oltre a ricordare, per non dimenticare, il rieducare ogni uomo alla Pace, sottolineando che ogni religione, ogni morale, ogni cultura non può che credere nel rispetto e nella convivenza pacifica.

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