Editoriale

stampa

L'editoriale della settimana

Il clima è importante e non depauperare la madre terra forse lo è ancora di più. Ma difendere la casa comune non avrebbe senso se non tenesse conto di chi la abita.

Non un giornalismo che usa i vocaboli per ammaliare, per interpretare a proprio piacimento la realtà che va comunicata senza edulcorarla con aggettivi o avverbi. Una tentazione che si insinua anche nella Chiesa. Va preferita, invece, una comunicazione di sostantivi, di valore, fatta da testimoni, da martiri, da chi dà la propria vita e mette tutto se stesso in ciò che fa.

Guidare un Paese non è uno scherzo. Per pilotare l’Italia ci vogliono idee e visioni di lunga gittata. Bastano le buone intenzioni? Basta il desiderio di non andare alla conta delle urne?

Era strano il primo gabinetto Conte con due partiti che se ne erano dette di santa ragione per tutta la campagna elettorale. È al tempo stesso assai bizzarra la nuova maggioranza giallo-rossa di oggi con Pd e 5s (più Leu) che si sono sbeffeggiati duramente e a lungo per poi riuscire a trovare un’intesa all’ultimo secondo.

La Giornata nazionale del Creato del primo settembre (sabato 14 in Diocesi) promossa dalla Cei e un mese di impegno ecumenico sui temi ambientali servono per capire, una volta per tutte, che “tutto è connesso, tutto è collegato”, come scrive più volte Bergoglio nell'enciclica Laudato si’, un testo coraggioso e profetico.

Governare richiede la pazienza del tessitore e la responsabilità dell’educatore. Non si può trattare per la formazione del governo con un occhio sui social e un orecchio sulle piazze

Il testo dell'omelia di monsignor Douglas Regattieri al Monte di Cesena, in occasione della solennità di Maria assunta in Cielo (15 agosto).

Colgo da questa prima parte di estate due immagini simbolo alle quali vorrei riferirmi per un pensiero da lasciare ai lettori: Milano Marittima e i Centri estivi.

Vincent Lambert, in stato vegetativo persistente, viene lasciato morire. Mentre mi accingo a queste note, il 43enne francese ancora lotta per non abbandonare questo mondo. Per lui hanno deciso altri.

Si fa presto, dicevo. Sì, perché un conto è discutere, dialogare e confrontarsi, anche in maniera animata, su chi non si vede di persona. Un altro, ed è del tutto differente, è parlare di qualcuno di concreto, un vicino, un amico, un conoscente, una persona in carne e ossa, con nome e cognome. È tutta un’altra realtà.