Editoriale

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L'editoriale della settimana

Sono cresciuto con l’idea dello statista, dell’uomo che, prima prestato alla politica, poi si dedica alla gestione della causa comune. Di tutti, nessuno escluso. Non solo di quelli che lo hanno eletto.

Oggi nella politica italiana quasi tutti i cristiani lavorano contro gli ideali del Vangelo.

Le ceneri non vanno di moda. Anzi. Va di moda l’esatto contrario, come ha messo in evidenza il vescovo Douglas. Allora parlare di Quaresima rischia di fare sorridere. Parlare di Dio, ricordava un altro presule sempre in questi giorni, non accade ormai più nei luoghi pubblici.

Questa settimana vado a prestito da due autori. Il primo è il poeta romano Trilussa. Il secondo è don Claudio Stercal di Milano che ogni lunedì diffonde via email un pensiero per l’inizio della settimana. Meritano un minuto del nostro tempo.

Abbiamo, noi italiani, giustamente espresso tutta la nostra rabbia, il nostro sdegno, addirittura il nostro rancore. Ma ci rendiamo conto che questo non basta. Meritiamo di più di una propaganda continua.

Per non rompere con l’ingombrante alleato che sta facendo il pieno nei sondaggi (ormai la Lega è data stabilmente al 35 per cento dei consensi) Di Maio e soci hanno preferito rischiare un’ulteriore spaccatura al loro interno.

Siamo sempre più vecchi. Le culle rimangono vuote, in maniera desolante, ma proseguiamo nel leggere dati allarmanti senza prendere coscienza della loro incidenza sugli anni a venire.

Bellissimo. È il commento che mi è uscito al termine della lettura del documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune sottoscritto lunedì scorso da papa Francesco e dal grande imam di Al-Azar Ahmad Al-Tayyeb. È un testo da leggere d’un fiato, prima di giudicarlo e liquidarlo. Un esercizio facile da compiere cui invito tutti i lettori.

È stata la Gmg degli incontri, come è successo nelle altre occasioni, certamente. Stavolta, però, i volti e i rapporti con le persone sono stati ancora più decisivi delle precedenti edizioni. I padroni di casa hanno aperto le loro abitazioni e si sono prodigati come nessuno si poteva attendere.

Qua a Panama city si vive già un’aria di festa. Se il cuore della città finanziaria appare ancora un po’ indifferente verso la Giornata mondiale della gioventù, i preparativi fervono ovunque nelle strade della capitale del piccolo Stato centroamericano.