Editoriale

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L'editoriale della settimana

“Dio scende dai balconi del cielo. Si compromette con la realtà umana al punto da assumerla e farla propria. È il grande mistero dell’incarnazione che l’anno liturgico ci propone sempre a Natale”.
Lo scrive il vescovo Douglas nella meditazione per l’Avvento dal titolo “Invito voi a fare la rivoluzione della tenerezza”, pubblicata in questi giorni.

L’esclusione di Milano, e quindi dell’Italia, quale nuova sede per l’Ema, l’agenzia europea del farmaco costretta a traslocare da Londra a causa della Brexit, ha più il sapore della beffa che non quello della sconfitta.

Attorno alla Nazionale ci si ritrova in tanti, almeno una volta ogni quattro anni, per sentirsi ancora uniti. Per ritrovare un po' di quell'orgoglio italico troppo spesso dimenticato e deriso. Si tratta di un anestetico collettivo, quello innescato dalla passione per la divisa azzurra.

“Il centrodestra è resuscitato, il M5S si è rafforzato, e l'astensionismo cresciuto. E il Pd è in un vicolo cieco”.

E’ questo il giudizio espresso da Massimo Franco in una nota pubblicata martedì scorso dal Corriere della sera sull’esito del risultato elettorale delle regionali di domenica scorsa in Sicilia. Sono questi i quattro temi emersi con forza dalle urne di una consultazione con notevoli ripercussioni a livello nazionale, soprattutto in vista delle politiche della prossima primavera.

Una Settimana sociale, quella che domenica 29 ottobre si è conclusa a Cagliari, all’insegna di un umanesimo della concretezza. Un umanesimo che si prende cura dell’uomo in tutte le sue dimensioni: cognitiva, emotiva, manuale, sociale.
Al centro di tutto il senso del lavoro.

Il calendario, una volta all’anno, ci riporta alla concretezza. Ci svela e ci ricorda, se mai occorresse, che con la morte dobbiamo fare i conti. Eppure oggi sempre collegati con l’universo mondo, sempre in linea con chiunque, sempre connessi con le ultimissime informazioni, siamo incapaci di accettare la più netta e la più evidente delle realtà: la morte.

O si comprende che quanto ci circonda appartiene a tutti ed è un bene di un valore incommensurabile affidato alla nostra custodia, oppure con difficoltà si riuscirà a imporre comportamenti non avvertiti come necessari. Una sana consapevolezza può venire proprio dall’apprezzare e potenziare ciò che si ha a disposizione, come appunto stiamo cercando di fare intendere da tempo.

Torno ancora sulla visita di papa Francesco a Cesena. Gli echi di un evento di certo storico per il nostro territorio non si sono ancora spenti.