Editoriale

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L'editoriale della settimana

Dopo due anni di pandemia e di interventi in svariate direzioni, adesso è il momento di non tirarsi indietro e di sostenere la ripresa che tanto forte si è manifestata nel 2021, molto più di un semplice rimbalzo tecnico

Prima la pandemia, ora la guerra. Queste due emergenze ci condizionano. Hanno sconvolto le nostre agende, ci dettano le priorità e gli argomenti di cui trattare

Il messaggio della Pasqua appena celebrata ci invita alla speranza, nonostante l’attualità

Come possiamo quest’anno augurarci Buona Pasqua, quando milioni di donne, bambini e anziani sono costretti a lasciare le loro case e le loro terre per rifugiarsi in paesi stranieri?

Servirebbe che in Europa la politica uscisse dalla cronaca e da tentazioni nazionaliste, e provasse un balzo in avanti alla ricerca del bene comune. Fare i conti con il contesto internazionale e trovare le soluzioni in grado di evitare o fermare le guerre con i loro carichi di morte senza ritorno

Un conto è l’accoglienza sul momento, pur meritoria e degna di nota: un letto, uno spazio, una soluzione temporanea. Poi c’è tutto il seguito

La guerra, quella vera, è entrata nel nostro quotidiano. Sembra un film, persino surreale. Invece è la realtà, quella con la quale siamo chiamati a confrontarci oggi

Sembra tutto surreale, anche i prezzi dei carburanti lievitati a dismisura, pane, pasta e oli introvabili, scaffali dei supermercati semivuoti. Siamo quasi un’economia di guerra, da razionamento

Dopo un 2021 dalla crescita in stile boom economico, oltre il 6 per cento, ora incomberebbero inflazione e recessione, un mix che nessuno immaginava in questo momento

Nelle piazze di ogni continente la gente manifesta tutto il dissenso possibile