Editoriale

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L'editoriale della settimana

Ad amare si apprende dapprima in famiglia, dove spesso non servono parole, ma occorre riconoscere che tante famiglie sono investite da profonde crisi

Al cristiano interessa ogni vicenda umana, come avviene da duemila anni a questa parte. Non si tratta di intromissioni, come ancora qualcuno vorrebbe far credere, ma di condivisione di vita piena, che non esclude alcun ambito di interesse

È trascorso un mese dal blitz degli uomini di Hamas nei kibbutz abitati dagli israeliani. Un mese da quel massacro che rimarrà nella storia come una data simbolo

Guerra e pace, preghiera e missili. Nonostante tutto, verrebbe da aggiungere subito, visti gli scenari che ci stanno di fronte

La scia di sangue e di terrore non si ferma, in una spirale di violenze e di vendette. Il mondo vive con il fiato sospeso, nella speranza che possa accadere anche ciò che al momento appare insperabile

Con la guerra tutto è perduto. Non rimane che la pace, come ricorda sempre papa Francesco. Quella pace che deve andare di pari passo con la giustizia

Tutti, nessuno escluso. La Chiesa oggi, cioè ciascuno di noi, è chiamata ad accogliere, ad allargare le braccia

Nessuno emigra per il gusto di rischiare la vita, anziché rimanere a casa sua. Le disparità nel mondo si fanno sempre più ampie e le difficoltà, per interi popoli, si acuiscono

Un conto è parlare di immigrati e di immigrazione e di numeri, come sta facendo il governo da parecchie settimane. Tutt'altra faccenda è avere davanti persone che hanno lasciato tutto e adesso sono qui da noi, in Italia, che vedono come il loro Eldorado

Non è semplice trovare un barlume di speranza. La vasta solidarietà che in ogni occasione si avvia è un segnale positivo, così come la presenza di tanti che si prodigano per chi è in difficoltà