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Intelligenza artificiale. Il Papa insiste sulla sfida etica

È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet

Intelligenza artificiale. Il Papa insiste sulla sfida etica

Dopo aver deciso di dedicare la prossima Giornata mondiale della Pace del 1° gennaio 2024 alle sfide dell’intelligenza artificiale, papa Francesco ha scelto lo stesso tema anche per la 58ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in calendario per il 12 maggio 2024.

La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dalla Sala Stampa della Santa Sede, che ha anche comunicato il titolo esatto: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”.

Questo tipo di tecnologia – ricorda il comunicato vaticano – fa sì che comunicare attraverso le macchine risulti sempre più naturale, tanto da rendere sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da un computer da quello generato dagli esseri umani.

Inoltre, c’è il rischio che i sistemi basati sull’intelligenza artificiale rendano ancora più facile diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e aumentino la solitudine di chi già è solo, privando di quel calore umano che solo la comunicazione di persona può dare.

Per questo, prosegue la Santa Sede, «è importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana».

Ma non c’è due senza tre. Oltre alle due “Giornate”, dal Vaticano giunge un’ulteriore proposta, lanciata niente meno che dal Palazzo di Vetro dell’Onu, a New York, da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario del Vaticano per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Si tratta della creazione di una “organizzazione internazionale” per l’uso etico dell’intelligenza artificiale, con il compito di facilitare lo scambio di informazioni scientifiche e tecnologiche per usi pacifici e per la promozione dello sviluppo umano integrale.

La preoccupazione della Santa Sede è forte e motivata. Dopo aver richiamato l’urgenza di una seria riflessione etica sull’integrazione dei supercomputer nella nostra vita quotidiana, monsignor Gallagher si è soffermato sulle applicazioni militari di questi sistemi.

Serve uno strumento giuridicamente vincolante che ne regoli l’utilizzo, ha affermato. «Solo gli esseri umani sono veramente in grado di vedere e giudicare l’impatto etico delle proprie azioni, nonché di valutare le conseguenti responsabilità».

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