Commento al Vangelo
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IL GIORNO DEL SIGNORE

Domenica 14 aprile - Terza domenica Tempo di Pasqua - Anno B

L’OPERA DI SALVEZZA DEL MESSIA È PORTATA AVANTI DALLA CHIESA

At 3,13-15.17-19; Salmo 4; 1Gv 2,1-5; Lc 24,35-48

I due discepoli di Emmaus arrivano trafelati dagli Undici per raccontare loro di aver riconosciuto Gesù-Risorto nello spezzare il pane. Mentre parlavano di queste cose apparve Cristo in persona con il suo saluto di Pace.

Tutti, in principio, «sconvolti e pieni di paura» (versetto 37), pensano di essere di fronte a un fantasma. Il Risorto li rimprovera per i loro dubbi e turbamenti, e mostra il suo corpo dicendo: «Sono proprio io! Toccatemi e guardate».

Fra il Cristo crocifisso e quello Risorto vi è continuità. A questo punto l’evangelista, con fine ironia, fa notare che i discepoli nonostante la gioia rimangono ancora increduli.

Allora il Risorto li invita a mangiare con lui. La realtà fisica del corpo di Cristo non suscita in maniera automatica la fede nei discepoli, però si tratta di un grande segno che sarà compreso alla luce della Sacra Scrittura.

«Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Gesù ci fa capire che la sua vicenda di Messia sofferente e glorioso deve essere interpretata nel contesto più ampio della storia della salvezza. Come aveva fatto con i due discepoli, e ora nei confronti di tutti, il Risorto-interprete «aprì loro la mente per comprendere le Scritture». Le Sacre Scritture rinviano a Cristo e Cristo rinvia alle Scritture. I discepoli comprendono il ruolo di Gesù-Messia alla luce delle Scritture. Ma possiamo dire che anche le Scritture ricevono nuova luce da Cristo morto e risorto.

Mentre ci avviamo alla fine del brano, notiamo che il kerygma, cioè gli elementi essenziali della fede trasmessi dalla tradizione, non sono solo due. «Cristo patirà e risorgerà», ma ne viene aggiunto un terzo: «essere predicata a tutti i popoli la conversione...».

Si tratta di una caratteristica di Luca, che ci dà un nuovo sguardo sulla storia futura. L’opera di salvezza del Messia non si conclude con la sua morte e risurrezione, ma dopo l’Ascensione inizia una nuova epoca portata avanti dalla Chiesa, guidata dallo Spirito di Cristo glorioso.

Il ruolo di Gerusalemme allora cambia totalmente: da punto di arrivo, diventa punto di partenza, come lo stesso Luca scriverà negli Atti degli Apostoli. La Chiesa è missionaria o non è. «Di questo voi siete testimoni». I Martyres nel Nuovo Testamento sono i testimoni, ma ben presto saranno anche i testimoni di sangue.

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