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emergenza sanitaria e imprese

Coronavirus. L'imprenditore Roberto Graziani: "Dopo Pasqua è il termine ultimo per riaprire le attività"

"Il nostro Paese non può permettersi di tenere ancora tutto chiuso per un mese o due - dice il presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Cesena -. Dobbiamo avere ben presenti la sicurezza sanitaria da un lato e la tenuta economica dall'altro"

Nella foto, l'azienda Graziani a Bora di Mercato Saraceno

“Stiamo lavorando con tutti i nostri 50 dipendenti”. Lo dice l’imprenditore Roberto Graziani, titolare dell’omonima azienda con sede a Bora di Mercato Saraceno. “Siamo legati al mondo dell’agricoltura e non possiamo certo rimanere fermi. Ma se non riprendono le imprese metalmeccaniche, tra un paio di settimane terminiamo le scorte e senza la copertura dell’assistenza non si riuscirà ad andare avanti”.

“Già il nostro territorio vedrà una stagione turistica alquanto complessa, sperando che qualcosa si riesca a salvare – continua Graziani -. Adesso ci si sono messe anche le gelate notturne a creare ulteriori danni su un settore da decenni in difficoltà. Ci aspettano problematiche di diverso tipo, nell’immediato futuro, ma non ci possiamo permettere ancora un mese o due di chiusura. Le condizioni generali del Paese non lo consentono”.

“Noi abbiamo messo in sicurezza il personale - prosegue l’imprenditore che è anche il presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Cesena -. Abbiamo sanificato tutti gli ambienti. Abbiamo eliminato il turno notturno. Certo, ci vorrebbero pene severe per chi non rispetta le norme in vigore. Non si possono aspettare i tempi dei controlli. E’ il momento di chiedere un’autocertificazione alle imprese. Comunque, a mio avviso, grandi rischi per la salute propria e degli altri non ci sono se uno si limita a percorrere il tragitto casa-azienda e azienda-casa”.

“Il rischio è davvero alto, dal punto di vista economico, se non si riapre in breve tempo. Nel nostro territorio si potrebbe anche perdere un terzo delle attività. Essere legati al settore alimentare per noi è una fortuna. Negli ultimi giorni in Italia e in Europa si sono superate le difficoltà riguardanti i trasporti. Rimane più complesso effettuare spedizioni nel resto del mondo, anche perché per il trasporto marittimo non si sa mai quali condizioni si possono essere in vigore nel porto di destino. A volte i viaggi durano anche 30 giorni e di questi tempi è periodo molto lungo. Conviviamo quindi con meno container a disposizione e meno garanzia di arrivo nella destinazione scelta”.

In soldoni, riassume Graziani, occorre agire in due direzioni: “la sicurezza dal punto di vista sanitario, con i presidi necessari per il personale e la sanificazione degli ambienti di lavoro, da un lato e la tenuta economica dall’altro lato. La settimana dopo Pasqua a mio avviso è il termine ultimo per riprendere le attività produttive”.

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