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Debutta in Francia Bérénice di Romeo Castellucci, con Isabelle Huppert

La nuova produzione dell'artista cesenate con la compagnia Societas dal 23 febbraio a Montpellier, poi a Parigi, prima di arrivare a Milano

Romeo Castellucci, ph Luca Del Pia

 

Debutta venerdì 23febbraio al Théâtre Jean-Claude Carrière di Montpellier Bérénice, la nuova produzione teatrale di Romeo Castellucci con la compagnia cesenate Societas. Lo spettacolo – che andrà successivamente in scena a Parigi il 5 marzo al Théâtre de la Ville, dove rimarrà fino al 28 marzo, prima di approdare in Italia alla Triennale di Milano – vede protagonista la star internazionale del cinema Isabelle Huppert, nota per il suo lavoro con i più grandi registi europei e non solo – dai francesi Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Patrice Chéreau, François Ozon a Michael Haneke, Andrzej Wajda, Marco Ferreri, i fratelli Taviani, fino a Michael Cimino, Joseph Losey, Otto Preminger, Hong Sang-soo, tra gli altri.  

È l’inattualità della lingua di Jean Racine a rendere contemporaneo questo autore tragico del Seicento francese, secondo Castellucci, che ha scelto di allestire Bérénice trovando in essa il riflesso della disfunzione del linguaggio, se si pensa al ruolo attuale della comunicazione. Per il regista di Societas, Racine appartiene al futuro, perché combatte il linguaggio dell’informazione con quello della poesia.

Nel ruolo dell’eroina tragica, la star del cinema assurge al ruolo di attrice per antonomasia, al cospetto di un mondo della rappresentazione in rapporto alla realtà. «In scena, come stella fissa, Isabelle Huppert rappresenta la peculiare e ontologica solitudine del personaggio teatrale e della figura umana. Saranno presenti con lei soltanto altri due attori (Cheikh Kébé e Giovanni Manzo) nelle vesti di Titus e Antiochus e dodici figuranti a rappresentare i Senatori romani. Tutte le loro parole saranno incomprensibili, e impastate dalla stessa voce di Bérénice. I suoni dello spettacolo – tutti, uditi e inauditi – sono generati dalla voce di Isabelle Huppert ed elaborati dall’artista Scott Gibbons. Huppert è la sineddoche dell’arte del teatro d’occidente, è l’attrice, ma anche l’attore, per definizione. È “rappresentazione in quanto tale” (vado a teatro per vedere Isabelle Huppert fare Bérénice), è fiamma che chiama a raccolta. È Teatro», scrive il regista.

I costumi metamorfici della prestigiosa stilista olandese Iris van Herpen (nota per i capi indossati da Björk, Lady Gaga e Beyoncé), sono a loro volta elemento fondamentale di un allestimento di forte segno psichico, dove trapela l’impedimento a comunicare. 

Musa del cinema, Huppert si è distinta anche in teatro, dove è stata diretta da Bob Wilson, Peter Zadek, Yasmina Reza, Krzysztof Warlikowski, Luc Bondy, Tiago Rodrigues tra gli altri. Ha ricevuto diversi premi tra cui 2 Césare e un Molière d’onore alla Carriera, il Premio Europa per il teatro, nonché i maggiori riconoscimenti ai Festival di Cannes, Berlino, Venezia e Locarno, oltre che, negli Stati Uniti, dove ha ricevuto, tra gli altri, un Golden Globe e una nomination agli Oscar. Huppert è Officier de l'Ordre National de la Légion d'Honneur e Commandeur dans l’Ordre des Arts et Lettres in Francia.

Dopo il debutto francese lo spettacolo – prodotto da Societas con Printemps des Comédiens / Cité du Théâtre Domaine d’O di Montpellier e con Théâtre de La Ville di Parigi, Comédie de Genève, Les Théâtres de la Ville di Lussemburgo, deSingel International Arts Center di Anversa, Festival Temporada Alta di Girona, Teatro di Napoli / Teatro Nazionale, Thalia Theater di Amburgo, Onassis Stegi di Atene, Triennale Milano, National Taichung Theater, Holland Festival di Amsterdam, LAC Lugano Arte e Cultura, La Comédie de Clermont-Ferrand / Scène Nationale, Théâtre national de Bretagne, Yanghua Theatre, e con il supporto della Fondation d’entreprise Hermès – approderà alla Triennale di Milano dal 4 all’8 aprile (poi in tournée fino al 2025: da Lugano a Bochum, Ginevra, Lussemburgo, Anversa, Girona, Amburgo, Napoli, Clermont-Ferrand, Rennes).

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