Ebrei cesenati
I documenti dei Saralvo saranno restaurati al Monte
Il Comune di Cesena restaurerà il fondo documentario appartenuto alla famiglia Saralvo, deportata e sterminata ad Auschwitz nel 1944. A occuparsene sarà il Laboratorio di restauro del libro che ha sede all’interno dell’Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena.
Il Comune di Cesena restaurerà il fondo documentario appartenuto alla famiglia Saralvo, deportata e sterminata ad Auschwitz nel 1944. Le carte, custodite nella Biblioteca Malatestiana, furono rinvenute agli inizi degli anni Settanta durante i lavori di ristrutturazione della casa da loro abitata, in piazza del Popolo.
La famiglia Saralvo era composta da Mario, sua moglie Amalia Levi e il figlio Giorgio. Al numero 17 di piazza Vittorio Emanuele (come si chiamava la piazza del Popolo al tempo), dove abitavano insieme a Romilde Treves, madre di Amalia, avevano un negozio di generi diversi. Arrestati probabilmente nel dicembre del 1943 e trasferiti nel carcere di Forlì, furono deportati ad Auschwitz con il convoglio numero 10 partito da Fossoli il 16 maggio 1944. Come altri ebrei perseguitati a Cesena, nessuno di loro fece più ritorno.
Nel fondo figurano, fra gli altri, documenti importanti quali il contratto matrimoniale del 1914 con le firme autografe dei coniugi Mario Saralvo e Amalia Levi, due rotoli in pergamena con il ‘Libro di Ester’ e le ‘Benedizioni prima delle feste’, tre libri a stampa di preghiere e una Bibbia completa (in ebraico e in aramaico) stampata a Londra nel 1840.
La spesa per il restauro è sostenuta quasi integralmente dal professor Franco Spazzoli, ricercatore storico e scrittore, che per l’occasione ha donato al Comune di Cesena la cifra di 1.400 euro circa. A occuparsene sarà il Laboratorio di restauro del libro che ha sede all’interno dell’Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena.
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