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L'intervento della Zaccagnini: "Servono solidarietà e sussidiarietà per costruire ogni giorno la speranza"

Una riflessione dopo l'incontro di lunedì scorso sul Codice di Camaldoli

Una foto della serata di lunedì scorso

Ripartire da un testo che è stato alla base dell’impegno politico dei cattolici democratici, dal dopoguerra e per decenni, per dare nuova linfa all’impegno per il bene comune.

Lunedì scorso l’associazione Benigno Zaccagnini di Cesena si è confrontata, nella propria sede, sul “Codice di Camaldoli” del luglio 1943, documento che è stato preso a fondamenta per la scrittura di molti articoli della Costituzione repubblicana. Al dibattito hanno preso parte Paolo Castellari (autore di un libro sul tema), la consigliera regionale Manuela Rontini e il presidente dell’associazione i Popolari Pierluigi Castagnetti.

Nel suo intervento, Castagnetti ha posto l’accento sulla “spiritualità dell’impegno sociale e politico, che nasce dalla vocazione umana al bene comune. Impegnati non in nome ma a causa della fede, per una buona politica, inclusiva e partecipativa”. Si tratta di un invito già espresso da papa Francesco nella sua visita a Cesena dell’ottobre 2017. Nessuno può sentirsi esonerato dalla sollecitudine nei confronti del bene comune e della giustizia sociale.

"L’associazione Zaccagnini - scrivono dall'associazione stessa, nel comunicato con cui danno conto dell'incontro - è da sempre una fucina di cittadinanza attiva e responsabile e, anche alle imminenti elezioni, tra Cesena e i Comuni del territorio vede dieci dei propri soci candidati in varie liste. Tra questi, due assessori uscenti a Cesena (Camillo Acerbi e Carmelina Labruzzo, in liste diverse), oltre al candidato a sindaco di Gambettola Eugenio Battistini".

“A tutti gli amici candidati va il nostro incoraggiamento, certi che lavoreranno su ciò che unisce più che su ciò che divide, avendo sempre come stella polare il bene comune – commenta il presidente della Zaccagnini Damiano Zoffoli –. Unità nella diversità è il motto dell’Europa. Far vivere l’Europa delle persone nei nostri territori significa valorizzare le diversità. Siamo tutti dei diversi, per chi crede addirittura unici ed irripetibili. Mettere ogni persona nelle condizioni di dare il meglio di sé è il modo migliore per ridurre le disuguaglianze e favorire lo sviluppo. Servono solidarietà e sussidiarietà per costruire insieme, ogni giorno, la speranza”.

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