Cesena
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La recensione

La magia del flauto al Bonci

Tripudio di applausi per il maestro Karl-Heinz Schütz 

Karl-Heinz Schütz

Il mese di gennaio è terminato con un interessante concerto tematico sul palcoscenico del teatro “Bonci” di Cesena. Karl-Heinz Schütz, flauto solista e concertatore, con l'Ensemble da camera del Conservatorio “Maderna”, ha interpretato, lunedì 31 gennaio, un concerto di musiche mozartiane.

Il flauto è uno strumento antichissimo, forse uno dei primi strumenti della storia umana, come testimoniano i reperti preistorici, e il suo suono, così limpido e cristallino, spesso è stato usato per identificare il potere del bene, della luce. Così, almeno, ha fatto lo stesso Mozart, che al flauto, a un particolare tipo di flauto, addirittura magico, ha dedicato la sua ultima opera lirica, il Singspiel “Die Zauberflöte”, per l'appunto, “Il flauto magico”, che nelle mani dell'interpido Tamino diventa lo strumento per combattere la malvagità della Regina della Notte e fare trionfare il bene, la saggezza, la superiorità del buon Sarastro, simbolo della ragione che è in grado di dissipare l'oscurità dell'animo.

Il programma ha accompagnato lo spettatore dal viaggio del giovane Amadeus con la madre, nel 1778, verso Parigi passando per Mannheim, durante il quale compose due concerti per flauto solista e orchestra, K 313 e K 314, per giungere, come s'è detto, alla chiusura con “Il flauto magico”, senza dimenticare la celeberrima “Piccola serenata notturna” (K525, “Eine kleine Nachtmusik”).

Karl-Heinz Schütz, austriaco, primo flauto sia dei Wiener Philarmoniker che del Wiener Staatsoper, ha diretto tutti i brani, eseguendo in prima persona la parte solista del concerto per flauto e orchestra in re maggiore, K 314. Come direttore, non si può negare la verve, la spigliatezza, l'ottima tenuta dei tempi orchestrali. Come solista, balza all'orecchio la qualità prodigiosa di un suono perfettamente tenuto, sia nell'agilità che nell'espressività musicale.

Molto bello che due brani più brevi, l'Andante per flauto e orchestra in do maggiore K 315 e il Rondò per flauto e orchestra in re maggiore K Anh 184 siano stati eseguiti da due giovani solisti: Francesco Cecchini e Tommaso Bacchielli, che hanno superato un'audizione col maestro Schütz per suonare durante la serata.

Gran finale con la sinfonia dal “Flauto magico”, eseguita splendidamente, tanto che le numerosissime richieste di bis hanno “costretto” direttore e orchestra a ripetere la seconda parte del brano, in un tripudio di applausi, da parte di un pubblico non numerosissimo, ma estremamente partecipe.

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