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Economia

Le imprese straniere più forti della pandemia

Crescono del 5,6 per cento, soprattutto costruzioni e commercio. Nel cesenate, Gatteo la località con la maggiore incidenza di imprese straniere su quelle attive

Foto Pexels.com. Cottonbro

Una crescita sostenuta delle imprese straniere attive, superiore sia all’incremento regionale, sia a quello nazionale, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini.

È quanto emerge dai dati Infocamere-Movimprese per il 2021 secondo i quali al 31 dicembre in Romagna si contano 8.485 imprese straniere attive, l’11,9 per cento del totale delle imprese attive. E per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena, prevalenti nel cesenate.

Nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 5,6 per cento, superiore sia all’incremento regionale (+5,0 per cento) sia alla variazione positiva nazionale (+1,6 per cento). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 risulta essere la maggiore negli ultimi dieci anni, in un trend costantemente crescente.

Le imprese straniere aumentano in tutti i principali settori economici: costruzioni (34,8% delle imprese straniere), commercio (29,9%), alloggio e ristorazione (8,9%), manifatturiero, trasporti, servizi alle imprese e alle persone. In un contesto in cui prevalgono nettamente le imprese individuali (4 imprese straniere su 5) si rileva una decisa crescita delle società di capitale (+11,0%).

 “La pandemia, purtroppo tuttora in atto, non ha, però, causato particolari effetti negativi sulle imprese facenti capo ad imprenditori stranieri, che sono aumentate nella misura maggiore degli ultimi dieci anni – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Ma come sono strutturate e dove si concentrano queste imprese? Dai dati emerge con chiarezza che l’imprenditoria straniera si concentra prevalentemente in alcuni comparti, come edilizia e commercio, che attualmente hanno meno appeal per gli imprenditori italiani. Comparti che non richiedono particolari competenze specialistiche, né elevati investimenti iniziali e che permettono all'imprenditore straniero di esprimere le proprie competenze, maturate anche prima dell’immigrazione o legate alle tradizioni ed alla cultura del paese di origine. Aggiungo che le imprese condotte dagli imprenditori stranieri operano prevalentemente nella forma di impresa individuale, con un'incidenza nettamente superiore a quella degli imprenditori italiani. Ciò si verifica, sia per la limitata disponibilità di capitale, sia per le maggiori complessità per l’accesso al credito. Sono questi gli elementi che limitano la nascita di realtà maggiormente strutturate, anche se va evidenziata la netta e costante crescita delle società di capitale. Va comunque sottolineato che l’imprenditoria immigrata ormai rappresenta un elemento strutturale dell'economia italiana e conferma uno degli aspetti più interessanti del fenomeno migratorio. Tutto ciò rappresenta anche un'ulteriore riprova del fatto che le persone che decidono di migrare sono quelle più dinamiche, più dotate di “propensione al rischio” e che possiedono una buona capacità di adattamento. Va infine ricordato che le imprese guidate da stranieri rappresentano, non solo un fattore di benessere per le rispettive famiglie, ma anche un fattore importante di integrazione, con ricadute economiche e sociali positive”.

Al 31 dicembre 2021 in provincia di Forlì-Cesena si contano 3.843 imprese straniere attive, che costituiscono il 10,5 per cento del totale delle imprese attive.

Più della metà delle imprese straniere provinciali (il 55 per cento) si trovano nei comuni di Forlì e Cesena (21,1 per cento), ossia nei grandi centri urbani. Buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (9 per cento), Forlimpopoli e Bertinoro, e di Savignano sul Rubicone (7,6 per cento), Gatteo (4,2 per cento), San Mauro Pascoli (3,8 per cento), Gambettola (2,7 per cento) e Longiano (1,4 per cento). L’area del Basso Rubicone in totale raccoglie il 19,7 per cento. Ad essi vanno aggiunti i comuni del Bidente, della Valle del Montone e della Valle del Savio (Mercato Saraceno (1,3 per cento e Bagno di Romagna 1 per cento). In sintesi, il 54,5% delle imprese straniere attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 45,5% nel comprensorio di Forlì.

 

I comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive risultano essere Gatteo (18,7 per cento), Savignano sul Rubicone (18,4 per cento, San Mauro Pascoli (13,7 per cento), Forlì (12,5 per cento), Gambettola (11,7 per cento) e Cesenatico (10,9 per cento).   

Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un’analisi per nazionalità) sono, nell’ordine, Albania (610 imprese), Romania (366), Cina (363), Marocco (337) e Tunisia (204); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 58,7 per cento del totale straniero.

Fonte: Infocamere Movimprese-Stock View

Elaborazioni: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini” a cura dell’Ufficio Informazione economica.

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