Cesena
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Edilizia scolastica

Nuova scuola dell'Osservanza, il progetto esce dal cassetto

La Giunta ha approvato martedì il progetto di fattibilità tecnico-economico, per un importo di 2,5 milioni di euro. L'auspicio è quello di ricevere finanziamenti regionali e inserire la nuova scuola dell'infanzia nel Piano triennale dei lavori pubblici 2020-2022

L'area dove dovrebbe sorgere la nuova scuola dell'Osservanza, tra la parrocchia omonima e la via Pietro Carlo Borboni

Pareva fosse stato accantonato e invece il Comune di Cesena ha tirato fuori dal cassetto il progetto della costruzione di una nuova scuola dell’infanzia in zona Osservanza. La Giunta ha approvato martedì il progetto di fattibilità tecnico-economica, per un importo di 2,5 milioni di euro. La delibera non prevede impegni di risorse da parte del Comune, che spera di attingere a un bando regionale per poi inserire il progetto nel Piano triennale dei lavori pubblici 2020-2022.

L’edificio, che dovrebbe ospitare quattro sezioni, andrà a sostituire gli attuali vetusti plessi di Porta Santa Maria (in piazzale Violante da Montefeltro) e Porta Fiume (via Aurelio Saffi) e sorgerà in un’area di oltre 5mila metri quadrati all’imbocco della pista ciclabile, in via Pietro Carlo Borboni, di fronte al complesso residenziale di recente costruzione.

L’idea della nuova scuola è stata concepita ormai vent’anni fa, il progetto è infatti inserito nel Piano regolatore del 2000 facendo ricorso alla perequazione urbanistica, la cessione dell’area scolastica al Comune era infatti subordinata all’intervento del progetto residenziale del privato.

Entrambi i plessi attuali (che accolgono ciascuno una cinquantina di bambini e bambine) sono stati realizzati in epoche remote, in seguito adattati a scuole per l’infanzia, sono altamente energivore e con condizioni strutturali non certo delle migliori per l’attività didattica.

I due edifici esistenti non si prestano ad efficaci interventi di miglioramento delle condizioni strutturali in quanto ospitati in complessi storici, di interesse architettonico, inoltre fanno parte dello stesso Circolo didattico, pertanto risulta vantaggiosa l’ipotesi di nuova costruzione in sostituzione piuttosto che il doppio intervento di adeguamento sismico e delle condizioni di comfort e sicurezza”, si legge nella delibera comunale.

L’edificio di Porta Fiume è ubicato all’interno del ‘borghetto’, nei pressi del Ponte Vecchio, e nasce ai primi del novecento come casa di civile abitazione, nel dopoguerra diventa caserma dei Carabinieri e tale rimane fino alla metà degli anni sessanta. Per qualche anno viene adibito a scuola elementare e verso la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta diventa scuola materna.

Per il plesso di Porta Santa Maria il Comune paga un affitto di quasi 13mila euro annui all’ex Provincia di Cristo re dei frati minori dell’Emilia-Romagna, proprietaria del complesso dell’Osservanza. In origine utilizzato dai religiosi, l’edificio fu in seguito destinato a scuola dell’infanzia privata e nel 1968 divenne statale.

I tempi di realizzazione appaiono dunque ancora lunghi. Va detto però che trattandosi di un progetto che ha mosso i primi passi due decenni fa, tante cose sono cambiate da allora, tra cui il drastico calo delle nascite che inevitabilmente influisce sul numero delle iscrizioni.

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