"Parlare di sport è come parlare della vita": a San Carlo i giovani della parrocchia hanno incontrato i calciatori del Cesena

È stato un incontro-testimonianza quello che nei giorni scorsi ha visto protagonisti alcuni giocatori del Cesena Calcio con i ragazzi del gruppo parrocchiale delle superiori di San Carlo di Cesena.

Della squadra del Cesena Calcio erano presenti i calciatori Cristian Shpendi, Matteo Piacentini, Matteo Francesconi, Simone Pieraccini e Andrea Ciofi.

“Ci sono forti analogie tra sport di squadra e vita - sottolinea il parroco di San Carlo don Giovanni Savini –. Sono stato particolarmente colpito dallo spirito di squadra che i ragazzi hanno messo in campo in questo anno sportivo: un’avventura che li ha portati alla promozione in serie B. Da consulente del comitato di Cesena del Centro sportivo è mio desiderio che l’attività sportiva vissuta dai ragazzi sia significativa, frutto di coinvolgimento e affiatamento. Sport e vita di comunità hanno tante analogie. La loro esperienza di giovani, di sport di squadra, di impegno e risultati dice di un'umanità e di valori importanti cui dare testimonianza nella nostra comunità parrocchiale”.

Riportiamo il racconto della serata scritto da Federica Giovannini a nome del gruppo giovani di San Carlo.

"Il gruppo parrocchiale dei giovani delle superiori di San Carlo di Cesena e i loro educatori nei giorni scorsi hanno accolto in parrocchia alcuni giocatori del Cesena-Calcio con il tradizionale inno della tifoseria a tutto volume.

Questo incontro, preparato la domenica precedente dai giovani, si è rivelato un prezioso momento di confronto e di dialogo sulla vita e sullo sport. Chi era presente ha colto l'analogia dello sport con vita, a cominciare dai sacrifici cui si deve andare incontro per ottenere risultati.

Ai giocatori è stata offerta la pizza “Bella Mia”: per l’occasione il pizzaiolo aveva preparato loro una pizza speciale con i colori della squadra cesenate.

Durante la cena sono state poste agli atleti bianconeri domande che riguardavano la loro iniziale passione calcistica, il proseguo di questa loro esperienza, il loro inserimento nella squadra del Cesena, l’importanza di tutto lo staff che funge da anello di congiunzione fra la squadra e l’allenatore. Ci hanno raccontato cosa li ha aiutati a vincere il campionato e come è strutturata la loro giornata-tipo, fatta di allenamento dalle 9 per circa 3 ore tra campo da calcio e potenziamento in palestra, piscina e fisioterapia. Il pomeriggio è libero.

A proposito di passione per il calcio, alcuni di loro hanno iniziato a giocare dopo aver provato vari sport; ad altri è stata trasmessa da familiari che giocavano ad alto livello. Alcuni si sono appassionati giocando a scuola durante l’intervallo e qualcuno ha scoperto il calcio all’interno di una realtà parrocchiale. E per mantenere alta la passione durante il campionato, è necessaria l’unione con la squadra, e importante è la presenza calorosa dei tifosi. In definitiva, per vincere un campionato serve un buon lavoro di squadra, dei bravi giocatori e un mister attento alle esigenze.

Abbiamo sperimentato un fatto nuovo: parlare dello sport è la stessa cosa che parlare della vita. Al termine abbiamo offerto loro la torta con scritta “Forza Cesena: i giovani di San Carlo” con il simbolo del Cavalluccio.

La serata si è conclusa con il canto degli inni del Cesena, gli autografi che i giocatori hanno rilasciato sui palloni e sulla bandiera del Cesena, che verrà affissa nel locale a ricordo della serata. Alcuni palleggi sul piazzale esterno della pizzeria hanno coinvolto diversi giovani.

È stato davvero un incontro significativo per noi tutti perché abbiamo costatato che, quando l’uomo-atleta coltiva la sua umanità, diventa sempre persona affascinante.