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Quartieri al voto il 29 marzo, anzichè il 15

La consultazione sarà in concomitanza con il referendum sul taglio dei parlamentari. A favore della nuova data Partito Democratico, Cesena 2024 e Cesena Siamo Noi. Contraria la Lega, che chiedeva più tempo

foto archivio Corriere Cesenate

È stata approvata dal Consiglio comunale di Cesena, con il voto favorevole del Partito Democratico, Cesena 2024 e Cesena Siamo Noi, l'astensione del gruppo Cambiamo e il voto contrario della Lega, la mozione con cui si chiede alla Giunta comunale di spostare le elezioni per il rinnovo dei Consigli di quartiere dal 15 al 29 marzo, in concomitanza con il referendum sul taglio dei parlamentari.

La richiesta del rinvio, affermano dal gruppo consiliare Pd "nasce da due constatazioni: da un lato vogliamo evitare che i cittadini siano chiamati a votare due volte nell’arco di due settimane e dall’altro lato vogliamo incentivare e garantire la massima partecipazione al voto, consapevoli dell’importanza che ricoprono, e che dovranno ricoprire anche nei prossimi cinque anni, i quartieri a Cesena”.

“Riportare i Consigli di quartiere elettivi - afferma la segretaria comunale Pd Maria Laura Moretti - rappresenta la risposta condivisa a quella forte richiesta dei cittadini di una maggiore partecipazione diretta". Per la Moretti “candidarsi nei Consigli di Quartiere significa prendere parte al processo socio-culturale e di trasformazione del proprio territorio, significa dare concretezza e valore alla partecipazione, senza la quale non c’è progresso collettivo, ma solo rumore individualista. Candidarsi al Consiglio di Quartiere significa infine operare, con funzioni propositive e consultive, sui problemi connessi al territorio del Quartiere, alla popolazione e ai servizi comunali evidenziati da cittadini, associazioni, imprese, organizzazioni di categoria o da altri enti pubblici”.

Dalle fila dell'opposizione, la Lega parla di “chiusura totale della Giunta Lattuca di fronte alla richiesta di far slittare di due mesi la data delle elezioni di Quartiere e di non accorparle al referendum del 29 marzo. Eppure proprio l’obiettivo del nuovo regolamento, quello di aumentare la ‘partecipazione’, avrebbe richiesto tempi utili per sensibilizzare e coinvolgere gli abitanti dei quartieri, per lo più disillusi sulle reali possibilità di contare qualcosa". "Partecipazione - sottolinea la Lega -  non può essere solo una formula buona per i media e la propaganda elettorale. Partecipazione è stare tra la gente e la Lega lo sa bene. Quasi nessuno conosce il regolamento dei Quartieri approvato lo scorso dicembre e cosa comporti. Il sospetto è che ad avere la possibilità di partecipare alle elezioni sia un solo concorrente, che ha già i propri terminali consolidati nel territorio. Il vero obiettivo dell’amministrazione sarebbe quello di mantenere saldamente nelle proprie mani un organismo decentrato, con la funzione di cassa di risonanza dell’attività della Giunta e di controllo nei quartieri".

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