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Teatro

Teatro di fantascienza al “Bonci”

In scena "Earthbound ovvero le storie delle Camille" di Marta Cuscunà. Uno spettacolo che spiazza

Foto: Guido Mencari

Prima che la pandemia distraesse gli esseri umani da questo tema, il problema ambientale era al centro dell'interesse mondiale. Dovrebbe esserlo tuttora, dato che, se c'è un vaccino contro le malattie, non ce n'è uno contro l'inquinamento. In questo momento storico, sospesi fra un'epidemia che forse si sta indebolendo, forse addirittura svanendo, e un conflitto militare di cui è ben difficile riuscire a prevedere svolgimento ed effetti collaterali, potrebbe quindi sembrare fuori posto un testo teatrale come “Earthbound ovvero le storie delle Camille”, di Marta Cuscunà, liberamente ispirato a “Staying with the trouble” di Donna Haraway (2016).

In realtà, l'ambiente in cui viviamo dovrebbe esserci sommamente caro: sia per motivi religiosi (essendo l'essere umano custode del creato, non suo padrone) sia per motivi utilitaristici (non esistendo un altro pianeta dove andare a vivere, una volta consumato questo). Il breve spettacolo (dura circa un'ora) rientra in un genere non molto frequentato dal teatro, ovvero la fantascienza.

In scena, oltre all'attrice, si trovano delle creature animatroniche (progettate per essere attivate dal movimento umano) che, unendo la tradizione del teatro di figura con tecniche di animazione innovative, trasforma in teatro il pensiero eco-femminista della filosofa americana Donna Haraway, la quale immagina un futuro nel quale la manipolazione del genoma umano riporta la vita in aree danneggiate del pianeta. In scena non abbiamo propriamente degli esseri umani, ma degli ibridi: esseri umani che sono stati uniti a geni di creature in via di estinzione. Questi esseri umani sono creature animatroniche progettate da Paola Villani (che per la scenografia ha ricevuto una nomination al Premio Ubu) realizzate con l’assistente alla regia Marco Rogante. Innovando la tradizione del teatro di figura con tecniche di animazione parallele a quelle cinematografiche, la scenografa, che collabora con Marta Cuscunà dal 2015, costruisce i pupazzi personaggi di questa storia ispirandosi alle opere dell'artista australiana Patricia Piccinini. Per questa innovazione tecnologica, “Earthbound” è tra i 122 progetti sostenuti da i-Portunus, bando europeo a sostegno della mobilità creativa che ha reso possibile la collaborazione degli artisti italiani con il team di João Rapaz, autore di effetti speciali e film di animazione, negli studi di Oldskull FX di Lisbona. A ciò s'è aggiunta la collaborazione di Igus, azienda leader nella produzione di tecnopolimeri, che fornisce la componentistica con cui sono realizzati gli scheletri dei pupazzi messi in scena da Marta Cuscunà: richiedono una componentistica leggera e allo stesso tempo affidabile dato che sono mossi solo dalla forza umana e non da energie meccaniche.

Il risultato finale è uno spettacolo che spiazza: all'inizio comico, poi drammatico, poi aperto alla speranza. Quando la “bolla” in cui si trovano le creature, una struttura metallica, si gira sulla base e rivela i suoi occupanti, il pubblico rimane per un attimo senza fiato, dato il realismo di queste creature innaturali, e date le movenze estremamente efficaci con cui Cuscunà dà loro vita. C'è spazio anche per un po' di comicità, che si dissolve, a metà circa del breve spettacolo, in una commossa riflessione sul desiderio di dare vita a una nuova creatura, desiderio che rimane insoddisfatto, dato che le “Camille” non sembrano essere più in grado di generare. Ma ecco la speranza: è l'intelligenza artificiale, Gaia (sempre Marta Cuscunà, voce di ogni personaggio), che desidera riprodursi, e, forse, grazie alle “Camille” questo evento potrà avere luogo.

Pubblico non molto numeroso giovedì sera, ma molto caloroso, con tantissime chiamate alla ribalta per la bravissima interprete. Lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 27 febbraio.

Per informazioni: Biglietteria da lunedì a sabato dalle 10 alle 14 esclusi festivi; nei giorni di rappresentazione aperta anche dalle 17 alle 19, poi dalle 20 fino ad inizio spettacolo. Le domeniche di rappresentazione diurna aperta dalle 14,30. Biglietti da 26 a 8 euro. info@teatrobonci.it | cesena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it.

Fino al 31 marzo prossimo l’ingresso a teatro per assistere agli spettacoli è consentito solo con mascherina Ffp2 e con Green pass rafforzato. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del Green pass.

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