Un diploma alla memoria, e iniziative di solidarietà, per Giacomo Petruzzi

Questo venerdì, 1° giugno alle 11, nell’aula magna dell’Istituto Agrario di Cesena avrà luogo una breve cerimonia per consegnare ai familiari dell’allievo Giacomo Petruzzi un diploma alla memoria.

La pergamena sarà consegnata dal Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna Stefano Versari.

Giacomo, dopo avere sofferto di una grave malattia, è venuto a mancare il 13 marzo del 2016 mentre era iscritto alla classe 3G dell’indirizzo “Agraria, agroalimentare ed agroindustria”, articolazione “Produzioni e trasformazioni”.

Nelle settimane successive, i compagni di classe hanno realizzato una piccola aiuola commemorativa a lui intitolata. Poi, su proposta della famiglia, l’Istituto ha aderito ad una raccolta fondi legata al Progetto “Adotta un albero”, tesa a sostenere un orfanotrofio situato nel paese di Mhondoro in Zimbabwe.

Di seguito si riporta un profilo di Giacomo scritto dalla famiglia:

“Giacomo lasciava questa terra il 13 marzo 2016, frequentava la classe 3G dell'istituto Agraria di Cesena. Nel 2015 scopriamo che una forma rara di cancro lo avrebbe costretto a 18 mesi di chemioterapia; qui inizia la sua battaglia, che era iniziata già alla nascita per un altra forma di malattia rara che lo avrebbe portato a 9 interventi chirurgici, senza farlo mai cedere, con tanta pazienza, che lo resero forte, mite e coraggioso.

Tutto sembrava volgere per il meglio quando prepotentemente nella sua vita entra il cancro. E Giacomo inizia a lottare ancora, non cede Giacomo, non ha mai pensato di perdere la sua battaglia, sempre sorridente, pensa a studiare, incoraggiare e leggere. La sua vita; leggere.

Purtroppo, il 13 marzo 2016 lascia questa terra ma lui non ha finito il suo compito. Oltre al dolore smisurato, incommensurabile che ci accompagna, una parte del nostro cuore deve gioire; Giacomo è arrivato fin dove ha potuto ma non si è fermato comunque, e questo ci da la forza del suo bene e della sua volontà che arriva in altri modi.

È come quando un fiume arriva al mare: lungo il suo percorso ci sono tanti ruscelli che contribuiscono ad arricchire l'acqua del torrente che poi sfocerà al mare. Giacomo è quel torrente ed è riuscito a convogliare, a mobilitare tutti quei rivoli che si sono riversati nel suo nome, nel suo ricordo ma nel suo bene soprattutto.

Per una serie di "coincidenze", io e mio marito aderiamo subito dopo la sua morte ad una missione in Africa, in Zimbabwe. Visitiamo un villaggio e poi un'altro. Poi arriviamo a Mhondoro, un orfanotrofio che ospita tanti bambini sieropositivi. Incredibilmente scopriamo che Giacomo ci ha portato dove c'è il "villaggio Marilù" una ragazzina di Bari, conosciuta al Rizzoli di Bologna, morta 6 mesi prima di Giacomo. All'orfanotrofio manca un frutteto, e quale buona occasione per noi.

Servono soldi e li recuperiamo grazie alla Scuola Agraria, alla parrocchia di Santarcangelo dove Giacomo fece tutti i suoi sacramenti e amici e parenti. Nasce quest'anno un grande frutteto che permetterà ai bambini di mangiare la frutta, alle Suore Maestre Pie di venderle, sciropparle e aiutare il villaggio. Quante cose con il “Frutto di Jack”. Le suore avevano bisogno di partire con l'aiuto di un esperto. Ecco l'esperto: agronomo Giacomo Petruzzi”.

Orfanotrofio di Mhondoro Zimbabwe

NB. E’ possibile sostenere il Progetto “Adotta un albero” a favore dell’orfanotrofio di Mhondoro, versando un contributo mediante bonifico bancario sul seguente conto:

IBAN: IT81M0628524236CC0590000157
(Eticredito di Banca CARIM, Via Dante 25 Rimini), indicando la causale: “adotta un albero da frutto, il frutteto di Giacomo”

Prime piante di banano

Prime piante di mandarino

Prime piante di mango