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Villachiaviche e Gattolino, dopo i campi scuola "il cuore è più vicino al cielo"

Il bilancio del parroco don Daniele Bosi

Campo 2023 Gattolino e Villachiaviche

Anche quest’anno le parrocchie di Villachiaviche e Gattolino hanno svolto la bellissima esperienza del campo scuola.

“Una settimana impegnativa – racconta il parroco don Daniele Bosi – ma quest’anno si è svolta più serenamente di sempre. Una esperienza che è da decenni il cavallo di battaglia della parrocchia di Villachiaviche, e ora abbiamo accolto anche Gattolino. La grandezza del campo è la sua preparazione: fin dai primi di giugno i ragazzi vengono convocati in parrocchia una o due o più volte alla settimana, per preparare le attività. Io li introduco sempre con  un momento di preghiera, di riflessione, in genere parlando del santo del giorno (e in estate ci sono bellissime figure di Santi: Chiara, Lorenzo, Massimiliano Kolbe, Curato d’Ars..) poi i ragazzi in autonomia preparano le varie attività. Un gruppo di universitari ha coordinato con me il tutto, li ho visti molto maturi, e sentono tanto il dovere di prendersi cura dei più piccoli come fratelli maggiori. Nelle serate del campo sono stati presentati diversi spettacoli che hanno divertito il pubblico degli adulti".

"Si - continua don Daniele - perché al campo ci sono adulti e ragazzi insieme. Nella prima estate dopo il mio arrivo, quella del 2013, avevo pensato di dividere il campo e fare due diverse esperienze: una per i ragazzi e una per gli adulti. Proponendo, ho sentito molto malumore perché il desiderio era invece continuare così, e in effetti ci sono anche tanti lati positivi. Si favorisce lo scambio generazionale. La grande famiglia di 175 persone ha svolto una settimana tanto impegnata. Il tema era “l’incontro con l’altro come crescita umana e spirituale”. Sono stati analizzati, nei tre incontri, tre fatti capitati negli ultimi nove mesi: la morte della dottoressa Sandra, membro attivissimo in parrocchia, vissuta santamente; poi abbiamo riflettuto sulla vicenda della morte del piccolo Yahya e quindi una riflessione sul “positivo” che abbiamo trovato nel contatto con la famiglia musulmana; e infine il terzo incontro sull’alluvione, il senso del servizio, l’attaccamento ai beni e tanti altri temi.”

"Gli incontri - aggiunge ancora il parroco - si svolgevano al pomeriggio, mentre nelle mattine abbiamo visitato il rifugio Barcia Veja di Mazzin, il santuario di Pietralba e abbiamo fatto la camminata Mazzin – Canazei (6 km). Nelle giornate di camminata lunga, il gruppo si è diviso in 3 gruppi: quelli che facevano la camminata base, l’intermedia, i rocciatori. È stata visitata la Valle San Niccolò, il Boè e il Vajolet con il lago Antermoia.
La Messa quotidiana e la preghiera prima della notte ha accompagnato le giornate del gruppo, tornato a casa con il cuore più vicino al cielo. Concludo sottolineando che l’esperienza di quest’anno sia stata positiva, ancor più del passato. Rendiamo grazie al cielo!”

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