Dall'Italia
stampa

Economia e ambiente

Accordo Ilva: Di Maio, “non si applicherà il Jobs act”; Monsignor Santoro (Taranto), “punto di partenza per un nuovo corso”

Firmato ieri a Roma l'accordo per la cessione dell'Ilva ad Arcelor Mittal

Accordo Ilva: Di Maio, “non si applicherà il Jobs act”; Monsignor Santoro (Taranto), “punto di partenza per un nuovo corso”

“Ci siamo ritrovati a gestire una situazione che rappresentava il delitto perfetto a danno di tutti: dei cittadini di Taranto, delle migliaia di lavoratori, dell’interesse collettivo generale. Per l’annullamento non basta, per legge, l’illegittimità; serve un interesse pubblico concreto ed attuale che non si è verificato, in quanto i fatti risalgono a circa due anni fa”.

Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ieri giovedì 6 settembre a Roma  al termine dei lavori del tavolo sull’Ilva che si è concluso con la firma dell’accordo per la cessione dell’azienda ad Arcelor Mittal.

Soffermandosi sul piano ambientale, Di Maio ha annunciato che “è stato ottenuto che l’aumento della produzione di acciaio, oltre sei milioni di tonnellate annue, sia condizionato alla dimostrazione da parte dell’azienda, documentata al ministero dell’Ambiente, che le emissioni complessive di polveri dell’impianto non superino i livelli collegati alla produzione a 6 milioni”.

Parlando del problema della diffusione delle polveri,  Di Maio ha segnalato che “rispetto alla scadenza iniziale del 2021, è stato ottenuto l’anticipo della copertura dei parchi minerari entro il 2019”.  Inoltre  “entro aprile 2019 l’azienda sarà obbligata a coprire il 50 per cento della zona del parco più vicino al quartiere Tamburi”.  Sul piano occupazionale  “si è arrivati a zero esuberi: tutti i dipendenti riceveranno una proposta di lavoro”.  “All’Ilva di Taranto non si applicherà il Jobs act: gli operai saranno assunti mantenendo integro l’articolo 18 e tutti i diritti pregressi, anche quelli economici e di anzianità”.

Parlando di Taranto, il ministro ha riconosciuto che il suo futuro “non è essere ostaggio di una sola azienda”.  Quindi ha affermato che “ impegnerà il Governo nel destinare risorse straordinarie per il rilancio di questa città, già a partire dalla prossima legge di bilancio e con una serie di azioni legislative mirate”. Così il ministro ha annunciato l’inizio dell’ “operazione ‘fiato sul collo’ per verificare che si mantengano gli impegni presi soprattutto sul versante ambientale”.

 

Questa firma, afferma monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, nel giorno dell’accordo “deve rappresentare per la città di Taranto un punto di partenza per un nuovo corso che guardi al futuro facendo tesoro degli errori passati, e mi riferisco a quelli della prima privatizzazione”.  Sin dal 2013, ha poi aggiunto  “abbiamo sostenuto la necessità di profonde innovazioni tecnologiche che rendessero possibile, come accade in altri Paesi, una produzione compatibile con la difesa della salute e dell’ambiente. Questi punti sono stati sottoscritti ed approvati. Questo è un fatto positivo. Così si è posto fine ad un clima di incertezza che gravava su tutta la nostra società e che ha monopolizzato e polarizzato il confronto, non di rado avvelenandolo”.

Monsignor Santoro mantiene una visione costruttiva: “L’accordo è un inizio positivo che segna una svolta senza la quale non sarebbe stata possibile la concreta salvaguardia della salute dei cittadini e la bonifica dei problemi legati alla devastazione ambientale, così come si danno risposte alla questione occupazionale nel rispetto delle richieste dei lavoratori: non si poteva continuare in un clima di indecisione e di continui rimandi. È stato positivo dialogare con tutti, ma finalmente si è dato l’avvio ad una nuova fase che vede un piano ambientale che dovrà essere sostenuto da una costante innovazione tecnologica e dalla costante attenzione al rispetto della salute dei tarantini. Tutti dobbiamo ora vigilare per un’economia che metta al centro non la massimizzazione del profitto, ma la persona, la vita, la cura della casa comune e la dignità del lavoro. Questo è l’orientamento che Papa Francesco ci propone nel suo Magistero”.

Fonte: Sir
Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Accordo Ilva: Di Maio, “non si applicherà il Jobs act”; Monsignor Santoro (Taranto), “punto di partenza per un nuovo corso”
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento