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Alma Mater Studiorum, lieve flessione delle immatricolazioni

In Romagna crescono Forlì e Ravenna. Calano Cesena e Rimini, Il rettore Molari: «Puntiamo sulla qualità, non la quantità»

Conferenza stampa del rettore Giovanni Molari

Numeri di poco inferiori a quelli dell'anno scorso per le immatricolazioni all'Alma Mater Studiorum di Bologna. I dati sono stati presentati questa mattina alla stampa dal rettore Giovanni Molari

«Si passa dai circa 26.300 nuovi iscritti dell'anno accademico 2022-2023 ai 26.000 del 2023-2024 - ha detto Molari - ma ci sono circa 700 immatricolazioni internazionali in fase di perfezionamento».

Tornano a crescere le lauree magistrali (+3 per cento), mentre restano sostanzialmente stabili i nuovi scritti ai corsi di laurea triennali e a ciclo unico. Calano gli studenti dal sud Italia, mentre continuano ad aumentare gli internazionali: +7 per cento rispetto allo scorso anno. «In particolare - ha sottolineato il rettore - si registra una crescita del 70 per cento dall'Iran, in gran parte studentesse». A seguire, Cina (+23 per cento), Turchia (+24 per cento) e Russia (+24 per cento). Da segnalare, anche l'aumento delle studentesse (+ 6 per cento) nei corsi di area Stem (Science, technology, engineering and mathematics).

Torna a crescere il numero dei laureati, che nel 2023 sono stati quasi 20.000 (+4 per cento) e diminuisce del 2 per cento il numero degli studenti che abbandonano i corsi.

Sul fronte del diritto allo studio, beneficia di riduzioni delle rette il 58,4 per cento del totale degli iscritti (+ 9 per cento rispetto all’anno precedente, anche per un allargamento della platea Isee).

Rispetto alla distribuzione nei Campus, a Bologna si registra un -3 per cento, a Ravenna un +3 per cento, a Cesena un -3 per cento, a Rimini un - 8 per cento, mentre a Forlì un +16 per cento.

Per il rettore Molari si tratta di «compensazioni», in quanto «viene ammortizzato l'aumento incontrollato delle immatricolazioni del periodo Covid». I movimenti, in alcuni casi, sono comunque minimi. Per quanto riguarda la Romagna, nel dettaglio, «a Cesena, unico segno positivo dello scorso anno, si passa da 1.560 a 1.530 nuovi iscritti. Forlì, che nel 2022-2023 aveva visto una brusca frenata, conta invece 400 nuovi iscritti in più, anche per l'eliminazione del numero chiuso a Sociologia. A Ravenna i nuovi iscritti aumentano da 1.120 a 1.150. Si tratta di un centinaio in più a Medicina mentre calano a Beni culturali, aumentati molto in periodo di pandemia. A Rimini si passa invece da 1.640 a 1.510 nuovi iscritti, ma è il Campus per il quale la parte internazionale, ancora in via di perfezionamento per quanto riguarda i visti, incide molto».

A commento dei dati Molari ha detto che l'Alma Mater Studiorum «punta sulla qualità, non sui numeri. È prioritario disporre di spazi e laboratori adeguati per una preparazione degli studenti solida, seria e professionale». Da questo punto di vista, Molari ha sottolineato che «tutti i Tolc (test di accesso, ndr), già dal 2021-2022, sono in presenza. Un'università telematica non garantisce una formazione credibile. Occorre favorire la vita comunitaria e il rapporto diretto fra docente e discente».  

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