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Incertezze sull'Esame di Stato

Il 14 per cento delle studentesse e degli studenti che si apprestano a sostenere la prova non sa ancora quando cominceranno gli esami

Siciliani-Gennari/SIR

Siamo alla vigilia dell’esame di maturità, l’Esame di Stato, il termine ufficiale degli studi superiori e uno tra i “riti di passaggio” che conosce la comunità giovanile. Eppure, stando a un sondaggio di Skuola.net, un portale internet dedicato ai temi scolastici e particolarmente attento alle community studentesche, il 14 per cento delle studentesse e degli studenti che si apprestano a sostenere la prova non sa ancora quando cominceranno gli esami. Per la cronaca, si tratta del 21 di giugno.

Skuola.net ha svolto un’indagine intercettando 650 maturandi italiani – un campione limitato, certo, perché quest’anno sono 536 mila in tutta Italia i candidati che affronteranno la prova di Stato, ma indicativo – e riscontrando una certa confusione sulle “regole del gioco” con le quali ciascuno di loro dovrà misurarsi. Oltre alla confusione sulla data di inizio dell’Esame altri dati rivelano una scarsa conoscenza di come la Maturità sarà strutturata, quali prove dovranno essere affrontate.  Secondo il sondaggio, infatti, circa la metà degli studenti non conosce la struttura dello scritto di italiano, mentre un terzo crede erroneamente che la seconda prova verterà su due materie.

Entrando nel dettaglio si scopre ad esempio che per la prima prova (Italiano) gli studenti sembrano essere sufficientemente informati sul fatto che le tracce verranno preparate dal Ministero dell’Istruzione, ma per quanto riguarda la struttura dello scritto persiste ancora molta confusione: solo la metà degli studenti ha riconosciuto correttamente l’impianto delle tre parti (analisi del testo, testo argomentativo e tema di attualità). Al contrario, circa il 35 per cento degli studenti è convinto che tra le tipologie di prova esista ancora il tema storico, che invece è stato abolito già dal 2019.

Sempre i risultati del sondaggio di Skuola.net mostrano che quasi 1 maturando su 5 non sembra essere informato correttamente sulla prova “di indirizzo”. Solo 2 su 3 studenti hanno compreso che quest’anno la prova, secondo le novità introdotte dal ministro Valditara, sarà concentrata su una sola materia di indirizzo anziché due. Il 26 per cento degli studenti è convinto di dover affrontare due materie caratterizzanti, mentre il 15 per cento ritiene che le materie siano decise direttamente dalla commissione d’esame. Inoltre, il 17 per cento degli studenti pensa che la correzione sia affidata a un professore esterno, quando invece il professore della commissione incaricato della materia di indirizzo sarà un docente interno della loro scuola.

Si potrebbero aggiungere altri dati, ma bastano questi per una prima considerazione: davvero la consapevolezza dell’importanza dell’Esame di Maturità è scesa così in basso, come sembra dimostrare Skuola.net? E come mai?

Quello che una volta era per molti l’esame “della vita”, lo si aspettava con ansia, veniva celebrato nei film, ora per una discreta parte di ragazze e ragazzi sembra una scadenza quasi accidentale.

Forse sono diventati tutti più bravi a sdrammatizzare, tutti più “leggeri”. Forse, come è stato già notato, ci sono altre prove, come quelle di ammissione all’università, che vengono anticipate e di fatto relegano la Maturità in secondo piano. O forse semplicemente siamo diventati tutti più distratti, travolti da mille cose spesso concentrate in quell’unico mondo che esce (e torna) soprattutto negli smartphone, finestra su una realtà che sembra sempre aperta a tutto e non di rado invece finisce per essere una gabbia autoreferenziale. Per cui non ci si accorge di quello che davvero accade intorno. Nemmeno della Maturità.

Fonte: Sir
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