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Lettera aperta della Uil al direttore generale dell'Asl Romagna

La missiva è firmata dal segretario territoriale Marcello Borghetti e dal segretario di categoria Paolo Manzelli

Lettera aperta della Uil al direttore generale dell'Asl Romagna

Pubblichiamo il testo di una lettera aperta che la Uil di Cesena ha inviato oggi al direttore generale dell'Asl della Romagna Marcello Tonini.

L'invito è a chiedere scusa per una vicenda che riguarderebbe l'utilizzo dei Dpi e un relativo richiamo da parte dell'azienda

Ecco lo scritto.

Gentile direttore,

nel momento in cui leggiamo dalla stampa che il suo mandato giunge al termine, non vogliamo mancare, come fatto più volte in passato, di inviarle una segnalazione, con la consueta franchezza che contraddistingue la Uil, sindacato che mi onoro di rappresentare nella sanità autonomie locali e terzo settore cesenate, sindacato che chiede trasparenza, offre confronto vero, lealtà e in questo senso l’opportunità di un confronto propedeutico alle migliori soluzioni, quelle che rispettino il valore del lavoro, delle persone che lavorano, nell’interesse dell’utenza, per servizi vitali in un Paese che ha fatto della sanità pubblica un baluardo, spesso in questi anni ridimensionato.

Le scrivo anche a nome di tutta la Uil Cesenate che sottoscrive, con il Segretario Generale, questa lettera.

Da questo punto di vista, certamente ricorderà che in tante circostanze abbiamo avuto modo di avere divergenze di vedute anche molto radicali.

Bene, partendo da questa doverosa premessa e consapevoli della enorme portata rappresentata da questa emergenza Covid-19, ci corre il dovere morale di segnalarle uno degli errori più grandi compiuti dalla Azienda che lei rappresenta.

Sappiamo tutti lo sforzo che il personale infermieristico e medico ha dimostrato in questi mesi, dopo tanti anni di odiose critiche ai dipendenti pubblici, oggi osannati come Supereroi.

Immagini di infermieri e medici con in braccio l’Italia o sulle spalle il mondo hanno tappezzato le bacheche di social network e gli sfondi di trasmissioni televisive. Lavoratrici e lavoratori hanno rimandato al mittente questi “salamelecchi” di opportunismo spesso ipocrita, sostenendo che facevano semplicemente il loro lavoro, e rivendicando, come sempre, un contratto e condizioni di lavoro decenti.

Molto presto, vedremo se c’è veramente l’intenzione di passare dalle parole ai fatti, e di certo la Uil Fpl sa già cosa dire e fare come già, abbiamo fatto.

Crediamo, però, sarebbe molto bello e opportuno ammettere qualche errore di gestione, che quantomeno si è certamente verificato all’Ospedale Bufalini e temiamo, quindi, anche in altre sedi della Ausl del nostro comprensorio. Un gesto di grande sensibilità e di dignità: chiedere scusa alle lavoratrici e ai lavoratori.

Sappiamo quanto lei sia attento alla comunicazione; serve orgoglio e dignità per chiedere al “Tuo” personale “scusa”, delle sentite scuse a quei dipendenti che indossavano, a propria tutela e a tutela degli utenti, i Dispositivi di Protezione Individuale, che sono stati oggetto di un deprecabile richiamo, intimato, dai alcuni superiori teso a costringerli a togliere i dispositivi “pena sanzioni disciplinari”.

Una vicenda che abbiamo segnalato per iscritto, dicendo che avremmo reagito a questo atto incomprensibile e inaccettabile.

La Uil è consapevole di fare una richiesta inusuale, probabilmente difficile da accogliere, ma siamo molto determinati e sereni nel farlo, sapendo di chiedere il giusto, e sapendo di dare voce a tanti tuoi collaboratori del personale sanitario, che in questi mesi sono stati in prima linea, portando spesso a casa tensioni enormi, e ai quali andava risparmiato questo inconcepibile ulteriore motivo di preoccupazione, che è stato umiliante.

La Uil offre questa opportunità e la possibilità di formulare una forma di encomio e scuse. A lei la possibilità di coglierla. I suoi dipendenti ne sarebbero lieti.

Distinti saluti.

Marcello Borghetti - segretario territoriale

e Paolo Manzelli - segretario Uil - Flp Cesena

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