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Post-alluvione, Confagricoltura: "È arrivato il momento dei ristori"

Da domani, 15 novembre, al via le domande di rimborso sulla piattaforma Sfinge

Alberto Mazzoni, vicepresidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini

È arrivato il momento dei ristori per le aziende agricole colpite dall'alluvione del maggio scorso: gli agricoltori possono contare sui fondi attinti dalla riserva di crisi della Pac, e cofinanziata dal Governo fino a 100 milioni di euro per i danni produttivi, mentre da domani, mercoledì 15 novembre, potranno presentare le domande di rimborso anche sulla piattaforma Sfinge, andando così a compensare i danni non coperti da questa misura, dalle assicurazioni e dal Fondo Agricat. A sei mesi dal disastro sono quindi in arrivo preziose risorse: indennizzi che, considerando i tempi medi con cui solitamente sono erogati gli aiuti in agricoltura dopo le calamità naturali, arriveranno celermente. E di questo bisogna darne atto al Governo”. Lo sottolinea Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.   

“Il Governo ha recepito le richieste e le istanze che sono arrivate dal settore primario e che in questi mesi Confagricoltura ha caldeggiato in ogni sede – aggiunge Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini –. I nostri uffici sono ora pronti a dare supporto operativo agli associati per istruire le pratiche e reperire i tecnici che assolvano alla perizia asseverata: i danni alle colture potranno essere rimborsati fino ai massimali previsti da Agricat, ma l'aspetto interessante è che le varie misure vanno in compensazione l'una all'altra fino a questo tetto. Dal fondo di crisi della Pac si potranno ottenere a parziale copertura dei danni causati dall'alluvione 130 euro ad ettaro per il pascolo e i prati permanenti; 380 euro a ettaro per i terreni a seminativo; 1.500 euro a ettaro per le colture permanenti, come frutteti e vigneti”.  

Le risorse in arrivo non devono però distogliere l'attenzione dagli obiettivi a lungo termine. “La messa in sicurezza del territorio deve essere un tema centrale nell'agenda politica – rimarca il vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – e per questo attendiamo di vedere concretizzate il prima possibile le misure contenute dal Piano di difesa idraulica, per cui sono stati stanziati 234 milioni, e auspichiamo che questo sia il primo passo per ripensare l'assetto idrogeologico del nostro territorio: l'agricoltura non reggerebbe a un altro evento catastrofico come quello del maggio scorso – conclude Alberto Mazzoni –. E gli agricoltori, consapevoli di lavorare in una industria a cielo aperto, chiedono di poter operare con le garanzie di opere di prevenzione, di difesa e una costante manutenzione da parte degli enti pubblici, a partire dalla Regione Emilia-Romagna che ha le dirette competenze in materia”. 

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