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Stefano Versari, ex direttore ufficio scolastico regionale: “Ripartiamo da don Milani”

Intervista sui temi dell'educazione. "La persona è una sola", dice l'ex dirigente ora in pensione

Stefano Versari viene premiato a Ravenna dal sindaco Michele de Pascale

La scuola oggi? Il punto di riferimento è ancora e sempre di più l’esperienza di don Lorenzo Milani. Una scuola che guarda allo studente “tutti intero”, e a tutti gli studenti, a partire da chi ha più difficoltà. Così vede la scuola del futuro, Stefano Versari, direttore dell’Ufficio scolastico regionale fino a pochi giorni fa, che la città di Ravenna, la scorsa settimana, ha voluto insignire del sigillo d’argento.

Un “grazie” sentito della città e della sua comunità scolastica, rappresentata dal provveditore provinciale Paolo Bernardi, dalla consigliera provinciale con delega all’Istruzione Maria Luisa Martinez e da tantissimi presidi, oltre che dal sindaco, Michele de Pascale, che gli ha consegnato il riconoscimento dedicato a “per chi ha fatto qualcosa di importante per la nostra città”.

“Questo è un territorio tenace e appassionato della propria scuola – ha detto Versari che ha lasciato il provveditorato regionale per la pensione -. Se qualche volta c’è ruvidità, qui si supera perché la passione e l’amore di questo territorio per la scuola va riconosciuto ed è un merito. Per questo sono grato a Ravenna”.

La grande sfida oggi per la scuola, spiega Versari nel dialogo con la nostra vicedirettrice, è superare la frantumazione: «Continuiamo a dire che i nostri ragazzi vivono nell’istante, ma noi li stiamo spezzettando in indirizzi differenziati. Le varie tematiche educative di questi giorni, dall’educazione alla salute, alimentare, il contrasto alla violenza di genere e al bullismo, sono tutte importanti ma la persona è una: vanno ricondotte a un principio unitario. La persona umana va accompagnata e va aiutata a riscoprire cosa unisce tutte le mille circostanze della realtà. Questa è la vera emergenza, non solo per i nostri ragazzi”.

L’aumento dei bisogni educativi speciali (Bes), da un lato e le graduatorie degli insegnanti di sostegno esaurite dall’altro: come la scuola può gestire tutto questo? “Credo che insegnare in contesti di difficoltà – dice – aiuti a insegnare meglio in tutti i contesti. L’auspicio è che i Bes non siano un’emergenza, ma un’opportunità per insegnare a tutti”.

A pensarci, è la scuola incarnata da don Lorenzo Milani: “una pluriclasse, dove c’erano non programmi, ma obiettivi di apprendimento perseguiti con grande tenacia. Era scuola all’aperto, era peer education, tempo pieno, non ‘ricolmo’ ma pieno di apprendimento”. 

 “Ho fatto un percorso lungo con Stefano – ha aggiunto la consigliera Maria Luisa Martinez – e con lui il rapporto è sempre stato di parità. Si lavorava con l’obiettivo comune di puntare al bene della scuola, dello studente e con un’attenzione particolare alle persone più fragili. Qui c’è una comunità educante inserita in una comunità più ampia sempre stata attenta alla sua comunità educante e che deve restare tale”. È il senso di questo riconoscimento cittadino a Versari.

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