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Papa Francesco: Angelus, “bisogna sempre difendere e sostenere la famiglia”

"E un applauso per papa Benedetto XVI", ha chiesto Bergoglio

Papa Francesco alla benedizione urbi et orbi del 25 dicembre scorso. Foto Vatican media SIR

“La capacità di stupore è un segreto per andare avanti bene in famiglia”. Ne è convinto il Papa, che nell’ultimo Angelus del 2023, dalla finestra del suo che si affaccia in piazza San Pietro ha esortato a “non abituarsi alla ordinarietà delle cose”, a “stupirsi anzitutto di Dio, che ci accompagna, e poi stupirsi in famiglia”. “È bene, nel matrimonio, sapersi stupire del proprio coniuge, ad esempio prendendolo per mano e guardandolo negli occhi alla sera per qualche istante, con tenerezza”, ha proseguito Francesco a braccio: “Lo stupore ti porta alla tenerezza sempre, è bella la tenerezza nel matrimonio. E poi stupirsi del miracolo della vita, dei figli, trovando il tempo per giocare con loro e per ascoltarli”.

“Io domando a voi, padri e madri”, ha chiesto il Papa sempre a braccio ai fedeli: “Voi trovate del tempo per giocare con i figli, per portarli a passeggiare? Ieri ho sentito al telefono una persona:’ dove stai?’, ‘sono in piazza, ho portato a passeggiare i miei figli. È una bella paternità, maternità questa. E poi stupirsi della saggezza e dei nonni. Tante volte li teniamo fuori della vita. I nonni sono fonti di saggezza: impariamo a stupirci noi della saggezza dei nonni, della storia loro, ci riportano all’essenziale della vita. Stupirsi, infine, della propria storia d’amore, ognuno di noi ha la propria. Il Signore ci ha fatto camminare con amore, stupirsi di questo. Anche la vita nostra sicuramente ha degli aspetti negativi, ma stupirsi anche della bontà di Dio a camminare con noi, anche se noi siamo così inesperti”. “La Madonna ci aiuti a stupirsi ogni giorni”, l’augurio finale: “È bene sapere insegnare agli altri la bellezza dello stupore”.

“Continuiamo a pregare per i popoli che soffrono a causa delle guerre: il popolo ucraino, il popolo palestinese, il popolo israeliano, popolo sudanese e tanti altri”. È l’appello del Papa. “Al termine di un anno abbiamo il coraggio di chiederci”, l’esortazione di Francesco: “quante vite umane spezzate nei confitti armati, quanti morti, quanta distruzione, quanta sofferenza, quanta povertà. Chi ha interessi in questi conflitti ascolti la voce della coscienza”. “E non dimentichiamo i martoriati Rohingya”, ha aggiunto il Papa citando anche le “gravi violenze” in Nigeria: “Che Dio liberi la Nigeria da questi orrori”.

“Un anno fa papa Benedetto concludeva il suo cammino terreno dopo aver servito con amore e sapienza la Chiesa”, ha ricordato il Papa. “Sentiamo per lui tanto affetto, tanta gratitudine, tanta ammirazione”, ha rivelato Francesco: “Dal cielo ci benedica e ci accompagni. Un applauso a Benedetto XVI”.

Al termine dell’Angelus di oggi, l’ultimo del 2023, il Papa – nella festività a loro dedicata – ha rivolto “un saluto speciale alle famiglie qui presenti e a quelle collegate mediante la televisione e gli altri mezzi di comunicazione”. “Non dimentichiamo che la famiglia è la cellula fondamentale della società”, l’appello di Francesco, secondo il quale “bisogna sempre difendere la famiglia e sostenerla, sempre”. Al termine, l’augurio di “un fine d’anno sereno”.

Fonte: Sir
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