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Papa Francesco: Angelus, “l’umiltà è la via che porta in Cielo”

"Dio non guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore ed è incantato dall’umiltà: l’umiltà del cuore incanta Dio”, ha detto ancora Bergoglio. E poi le parole di preoccupazione per l'Afghanistan

Foto Vatican Media/SIR

“È l’umiltà il segreto di Maria. È l’umiltà che ha attirato lo sguardo di Dio su di lei. L’occhio umano ricerca sempre la grandezza e si lascia abbagliare da ciò che è appariscente. Dio, invece, non guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore ed è incantato dall’umiltà: l’umiltà del cuore incanta Dio”. Così papa Francesco prima della recita dell’Angelus per la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria: “Oggi, guardando a Maria assunta, possiamo dire che l’umiltà è la via che porta in Cielo”.

Il Santo Padre ha ricordato come “Dio non ci esalta per le nostre doti, per le ricchezze, per la bravura, ma per l’umiltà; Dio è innamorato dell’umiltà. Dio innalza chi si abbassa, chi serve”. “Oggi allora possiamo chiederci, ognuno di noi, nel nostro cuore – ha domandato il Papa -: come sto a umiltà? Cerco di essere riconosciuto dagli altri, di affermarmi ed esser lodato oppure penso a servire? So ascoltare, come Maria, oppure voglio solo parlare e ricevere attenzioni? So fare silenzio, come Maria, oppure chiacchiero sempre? So fare un passo indietro, disinnescare litigi e discussioni oppure cerco sempre solo di primeggiare? Pensiamo a queste domande: come sto a umiltà?”. “Maria, nella sua piccolezza, conquista i cieli per prima”, ha aggiunto Francesco: “Il segreto del suo successo sta proprio nel riconoscersi piccola, nel riconoscersi bisognosa. Con Dio, solo chi si riconosce un nulla è in grado di ricevere il tutto. Solo chi si svuota di sé viene riempito da Lui”.

“Preoccupazione per la situazione in Afghanistan”. È quella espressa dal Papa dopo la recita dell’Angelus. “Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace – l’appello del Santo Padre – affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco”. Quindi il pensiero ad Haiti, colpita dal terremoto, che ha provocato numerosi morti, feriti e ingenti danni materiali: “Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle care popolazioni colpite duramente dal sisma. Mentre elevo al Signore la mia preghiera per le vittime, rivolgo la mia parola di incoraggiamento ai sopravvissuti, auspicando che verso di loro si muova l’interesse partecipe della comunità internazionale. La solidarietà di tutti possa lenire le conseguenze della tragedia!”. Infine, un invito ad andare oggi in un Santuario mariano per venerare la Madonna: “Quanti si trovano a Roma potrebbero recarsi a pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani nella Basilica di Santa Maria Maggiore”.

Fonte: Sir
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