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La Messa del sabato Santo in Cattedrale e il Battesimo dei catecumeni. Il vescovo Douglas: "Gesù risorto ci viene incontro"

Sull'edizione cartacea, la storia di Aurora Vitali

La foto è di Pier Giorgio Marini

Di seguito pubblichiamo l'omelia pronunciata questa sera dal vescovo Douglas durante le veglia di Pasqua presieduta in Cattedrale, a Cesena.

Durante il rito sono stati battezzati cinque catecumeni che poi hanno ricevuto anche Cresima e Prima Comunione. Sull'edizione cartacea del nostro giornale in edicola da giovedì scorso, i lettori possono trovare la storia di Aurora Vitali, 50 anni, di Cesenatico.

In questo Sacro Triduo che stanotte giunge al suo culmine, celebrando la Pasqua del Signore Gesù, abbiamo fatto la scelta di soffermarci a riflettere sui diversi gesti di Gesù. Stanotte ci consola e ci riempie di gioia un gesto tenerissimo e pieno di amore da parte del Signore nei nostri confronti: Gesù Risorto ci viene incontro. Lo afferma il vangelo di Matteo appena proclamato: “Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro” (Mt 28, 8-9). Gesù risorto “venne loro incontro”.

 

  1. 1.    Gli uomini cercano Gesù

Finora, il vangelo ci aveva raccontato di innumerevoli personaggi, piccoli e grandi, poveri e ricchi, bambini, giovani e anziani, che andavano alla ricerca di Gesù, che cercavano Gesù. A un certo punto l’evangelista Marco, proprio all’inizio del ministero di Gesù, annota, compiaciuto ma anche con preoccupazione, che i discepoli dicono a Gesù: Tutti ti cercano!: Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!»” (Mc 1, 35-37).

 

Lo cercano i magi dall’Oriente: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?” (Mt 2, 2); lo cercano Maria e Giuseppe a Gerusalemme quando, quindicenne, si era perso (Cfr Lc 2, 48); lo cercano i due discepoli di Giovanni: “Che cosa cercate? … Rabbì, dove dimori?” (Gv 1, 38); lo cerca Zaccheo: cercava di vederlo e per questo salì su un sicomoro, perché doveva passare di là (Cfr Lc 19, 1-10); lo cercano sua madre e i suoi fratelli (Cfr Mc 3, 32) perché sono preoccupati della sua salute; lo cerca il giovane ricco: anzi, gli corre persino dietro (Cfr Mt 19, 16-30); lo cerca la folla per avere dei segni (Cfr Mc 8 , 11-13); lo cercano i sacerdoti del tempio, i farisei per metterlo alla prova, per tendergli tranelli, per sopprimerlo; lo cerca Erode: cercava di vederlo per vedere qualche miracolo (Cfr Lc 9, 7-9); lo cercano i soldati nel Getsemani, preoccupati di sbagliarsi, nel buio della notte e tra gli ulivi del giardino, e di catturare una persona sbagliata (Cfr Gv 18, 4.7-8); lo cerca Giuda per baciarlo!; lo cerca, nel trambusto di quella notte, un giovane, vestito solo di un lenzuolo che poi scappa via, nudo (Cfr Mc 14, 51-53); lo cerca la Maddalena davanti al sepolcro vuoto (Cfr Gv 20, 1-2.11-13):"Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto" (Gv 20, 13); lo cercano le donne il mattino di Pasqua quando andarono al sepolcro (cfr Mt 28, 5); lo cercano Pietro e Giovanni in una corsa trepidante e affannata (Cfr Gv 20, 4). Tutti lo cercano!

 

  1. 2.   Il Risorto cerca gli uomini

Ma da questo momento in poi, dalla risurrezione, non sono più gli uomini e le donne, gli amici e i discepoli a cercare Gesù, ma è Lui stesso che viene loro incontro: viene incontro alle donne ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono” (Mt 28, 9); viene incontro ai due discepoli di Emmaus che, avviliti e sconfortati, ritornano a casa: Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” (Lc 24, 15); viene incontro agli Undici ed entra nel cenacolo dov’erano riuniti: La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: ‘Pace a voi!’” (Gv 20, 19). Viene incontro ai sette discepoli ritornati, sconsolati, all’antico mestiere di pescatori, sulla spiaggia del lago: Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù” (Gv 21, 4).  

 

  1. 3.   La fede è un incontro

La vita cristiana, la vita nuova, quella che nasce dalla risurrezione di Cristo e che ci è trasmessa nella fede battesimale dallo Spirito Santo, è questo: non cercare Lui, non fare delle cose per lui, non affannarci a produrre impegni e opere, ma a lasciarci trovare, lasciarci cercare da Lui, sapere di essere da Lui cercati. San Paolo nella seconda lettura esprime tutto questo usando i verbi al passivo e applicandoli ai cristiani: “Siamo stati battezzati… siamo stati sepolti insieme a lui nella morte… siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione” (Rm 6, 3-5). Incontrarlo, o meglio lasciarsi incontrare. Questa è la fede! La fede è un incontro. Scrive un teologo moderno contemporaneo: “Cerchiamo di capire in che cosa consiste, in concreto, questo famoso “incontro personale” con Cristo. Io dico che è come incontrare una persona dal vivo, dopo averlo conosciuto per anni solo in fotografia. Si possono conoscere libri su Gesù, dottrine, eresie su Gesù, concetti su Gesù, ma non conoscere lui vivente e presente. Per tanti, anche battezzati e credenti, Gesú è un personaggio del passato, non una persona viva nel presente. Aiuta a capire la differenza quello che succede nell’ambito umano, quando si passa dal conoscere una persona all’innamorarsi di essa. Uno può conoscere tutto di una donna o di un uomo: come si chiama, quanti anni ha, che studi ha fatto, a quale famiglia appartiene… Poi un giorno scocca una scintilla e si innamora di quella donna o di quell’uomo. Cambia tutto. Si vuole stare con quella persona, piacerle, averla per sé, paura di dispiacerle e di non essere degni di essa. Come fare perché scocchi in tanti quella scintilla nei confronti della persona di Gesù? (R. Cantalamessa, 2° ‘predica quaresimale, 10 marzo 2023). Egli indica una ricetta antica conosciuta dai padri e che riproponiamo: “Questa sapienza mistica segretissima nessuno la conosce se non chi la riceve; nessuno la riceve se non chi la desidera; nessuno la desidera se non chi è infiammato nell’intimo dallo Spirito Santo mandato da Cristo sulla terra” (Bonaventura da Bagnoregio, Itinerarium mentis in Deum, VII, 4).

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Di seguito, la fotogallery a cura di Pier Giorgio Marini

Pasqua (5)

 

 

 

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