Fratelli d'Italia interviene sulla questione di via Felloniche di Longiano

“Ricordiamo bene le parole del sindaco Graziano: ‘Cercheremo di riaprire via Felloniche il prima possibile, almeno a senso unico alternato’ e invece a oltre tre mesi di distanza dall’alluvione non solo la strada è ancora chiusa ma non abbiamo neppure un orizzonte per la riapertura, in attesa di lavori faraonici per i quali il Comune attende fondi da Roma. Visto che il manto stradale è intatto, il sindaco invece di lanciare frecciate all’opposizione non potrebbe studiare soluzioni meno ambiziose e di più rapida applicazione per risolvere l’enorme disagio per la popolazione che va avanti da mesi e che si aggraverà con l’imminente apertura delle scuole?”.

Così Emilio Zarrelli, coordinatore comprensoriale per la zona Mare-Rubicone di Fratelli d’Italia. “A sentire il sindaco sembra di trovarsi di fronte a quelli che vengono tamponati e approfittano dell’assicurazione per rimettere a posto anche il cofano e gli sportelli della macchina – incalza Zarrelli -. Ma qui la ‘macchina’ è stata ferma anche troppo: l’asfalto di via Felloniche è intatto, come è possibile per chiunque verificare, e ci chiediamo se, nell’attesa che vengano effettuati questi enormi lavori di ripristino per 640mila euro sul fianco della montagna, cifra rilevante per appena 80 metri di strada, non sia possibile adottare una soluzione quantomeno temporanea per sollevare dal disagio i cittadini longianesi, gli unici ad avere ancora una strada così importante chiusa a oltre tre mesi dall’alluvione.

In questa situazione le persone, ormai esasperate, finiscono spesso per spostare la transenna che chiude la strada e passare lo stesso, aumentando il rischio di incidenti. E con la riapertura delle scuole che si avvicina rapidamente la situazione non potrà che aggravarsi, rendendo un intervento ancora più urgente. Così non si può andare avanti! Nessuno vuole risparmiare sulla sicurezza dei cittadini, sia chiaro: stando alle perizie i lavori andranno fatti e da Roma arriveranno sicuramente i fondi necessari ma, in una situazione così complessa, il sindaco davvero non ha altra soluzione da proporci, almeno nel breve periodo, che fare spallucce e invitarci a chiedere ai nostri referenti in Parlamento? Troppo facile amministrare così la cosa pubblica”.