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arte sacra

Un nuovo crocifisso per la chiesa parrocchiale di Budrio

In lavorazione a cura dell'artista gambettolese Roberto Forlivesi

In foto un anticipo dell'opera finale

Già  dal mese di novembre dello scorso anno, nello studio dell'artista gambettolese Roberto Forlivesi é  in opera un grande crocifisso in legno di noce che fa il paio con quello già realizzato dallo stesso qualche tempo fa per la ristrutturata cappella dell'Opera Don Baronio di Cesena.

Lo rende noto lo scrittore e artista cesenate Tommaso Magalotti con un comunicato stampa. "La nuova grande figura del Cristo - si legge nel comunicato -  risulterà alla fine alta un metro e novanta circa e sarà collocata innalzata sopra l'altare della Chiesa parrocchiale di Budrio, così come avveniva per gli antichi, grandi, crocefissi dipinti, nelle chiese del Tre e Quattrocento: un lavoro dunque, anche questa volta, di rilievo e spessore artistico; un'opera "originale" ottenuta a colpi di mazzetto e di sgorbia: la vera arte della scultura, ossia del togliere dal grande massello tutto il superfluo per fare emergere quella figura che sta già dentro il blocco ligneo e che l'artista vi ha intravisto soltanto con gli occhi della sua mente e la certezza delle sue possibilità tecniche ed artistiche"."Questo fatto - continua il comunicato - va particolarmente sottolineato perché  per queste realizzazioni, al giorno d'oggi, é  più  facile e sbrigativo rivolgersi a ditte note e anche famose che propongono opere magari già fatte, ma realizzate il più delle volte con pantografi meccanici e quindi ripetitive e di serie"."Ricordo in proposito - sottolinea Tomaso Magalotti - un articolo sull'arte sacra pubblicato tempo fa sull'Osservatore Romano, in cui giustamente proprio la Commissione, chiamata a valutare i nuovi progetti, raccomandava soprattutto ai sacerdoti parroci di evitare che le nostre chiese si riempiano, come spesso stava e sta (dico io) avvenendo, di 'paccottiglie', come le definiva la Commissione stessa e cioè di opere che costano anche molto, ma di nessun valore artistico". "Liturgicamente - conclude Magalotti - siamo già  entrati nella Quaresima e Roberto Forlivesi che é  anche uomo di fede ha in mano una concreta occasione per operare durante questo periodo e oltre  (i tempi operativi saranno certamente ben più lunghi della Quaresima stessa) meditando sul grande mistero della Croce e su quel "tutto é  compiuto!" dal testimone Giovanni a noi tramandato, prima che lui il Cristo affidasse il suo Spirito al Padre. Un modo concreto, particolare, di meditare e pregare dunque, anche per ore e ore, mentre il filo della sgorbia sotto i colpi del mazzetto incide e toglie quel "di più" per portare a compimento l'opera d'arte".

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