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il punto del direttore

Centomila

Centomila. Sono i morti in Italia dall’inizio della pandemia, un anno fa. Qualcuno ancora pensa che siano dati gonfiati? Che dietro ci sia una macchinazione? Che sia tutto un complotto? Che noi facciamo parte di chissà quale cerchio magico?

Centomila

Ormai non so più in che lingua scriverlo. Eppure c’è ancora chi non ci crede. Chi pensa che noi tutti siamo parte di un gioco al massacro, più grande di noi. Una macchinazione che ci vuole prendere per il naso. Sarebbero le famose multinazionali del farmaco a condurre la danza, per portare avanti i loro interessi, ovviamente sporchi, sulla pelle della gente che si beve un’infinità di menzogne.

Basta leggere online i commenti alla testimonianza del dottor Alessandro Circelli che riproponiamo anche in questa edizione di carta (cfr. pag. 5). Alcuni si sono chiesti se fosse vera, se non era la riproposizione di una vecchia intervista, visto che i media, e anche noi in questo caso, sarebbero solo capaci di cavalcare l’onda emotiva per vendere una copia in più o per acquisire qualche clic su internet.

Anche noi faremmo parte di questo circuito perverso. Quando leggo certe affermazioni mi fermo un attimo, mi guardo attorno e mi chiedo dove sono e chi sono. Arrivo forse da Marte? Sono stato sulla Luna? Vivo nel mondo delle favole o sono di continuo alloggiato sulle nuvole? Sì, perché davanti a certe argomentazioni, o siamo fuori strada noi o sono del tutto fuorviati altri. Delle due l’una. Non credo ci possa essere una via di mezzo.

Davanti a questo dilemma mi faccio aiutare. Non pretendo di avere verità preconfezionate. Vado in cerca di un amico fidato che mi possa guidare in un discernimento il più sereno possibile. Ho sottomano due testi. Uno è della Congregazione per la dottrina della fede redatta il 21 dicembre scorso. Al punto 2 leggo: “Quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili, è moralmente accettabile utilizzare vaccini anti Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”.

Il secondo è della Commissione vaticana Covid-19 in collaborazione con la Pontificia accademia per la vita, stilato il 29 dicembre 2020. Al punto 13 si trova scritto: “Sulla responsabilità morale di sottoporsi alla vaccinazione occorre ribadire come questa tematica implichi anche un rapporto tra salute personale e salute pubblica, mostrandone la stretta interdipendenza. Alla luce di questo nesso, riteniamo importante che si consideri al riguardo la presa di una  decisione responsabile, atteso che il rifiuto del vaccino può costituire anche un rischio per gli altri”. In particolare, aggiungerei, chi il vaccino non può riceverlo e invece a esso ambirebbe senza tante storie. Tra questi metterei in conto gli immunodepressi e quanti vivono in Paesi che ancora non se lo possono permettere.

I due documenti sarebbero da rileggere per intero. Ne ho estratto alcune righe tra le tante che avrei potuto citare. Spero siano sufficienti per queste brevi note. Mi limito a un’ultima parola, che è una cifra: centomila. Sono i morti in Italia dall’inizio della pandemia, un anno fa. Qualcuno ancora pensa che siano dati gonfiati? Che dietro ci sia una macchinazione? Che sia tutto un complotto? Che noi facciamo parte di chissà quale cerchio magico?

Registro questo numero e mi interrogo: che posso fare per fermare tutto questo?

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