Editoriale
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Un bene di gran lunga superiore

La Chiesa, ai suoi massimi livelli, ancora una volta, interviene sulle vicende italiane. Offre un giudizio, un punto di vista sereno, pacato, che non si nasconde nulla. Ma ama la verità. Anzi, meglio, la ricerca della verità. Ecco perché scruta la realtà per quella che è, nei suoi lati oscuri, senza tacere del Paese che comunque va avanti, pur faticando, ma progredisce, è solidale, si fa prossimo a chi ha meno.

Un bene di gran lunga superiore

“Non c’è un’Italia di riserva. Se si sbagliano i conti non c’è una banca di riserva che ci salverà: i danni contribuiscono a far defluire i nostri capitali verso altri Paesi e colpiscono ancora una volta e soprattutto le famiglie, i piccoli risparmiatori e chi fa impresa”. Lo ha detto lunedì scorso il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, nella sua introduzione ai lavori dell’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana che si chiudono oggi a Roma.

La Chiesa, ai suoi massimi livelli, ancora una volta, interviene sulle vicende italiane. Offre un giudizio, un punto di vista sereno, pacato, che non si nasconde nulla. Ma ama la verità. Anzi, meglio, la ricerca della verità. Ecco perché scruta la realtà per quella che è, nei suoi lati oscuri, senza tacere del Paese che comunque va avanti, pur faticando, ma progredisce, è solidale, si fa prossimo a chi ha meno.

È la premura del buon padre di famiglia. È il pensiero dei pastori che guidano le comunità cristiane presenti lungo tutto lo stivale. È la preoccupazione di chi si fa carico dei pensieri e dei problemi del popolo a lui affidato. È la condivisione di chi non nasconde la mano a chi la tende, ma anzi si prodiga perché a tutti possano essere assicurati dignità e lavoro per poter provvedere a se stessi e alla propria famiglia.

Nel Paese si stanno alzando troppo i toni. “Al posto della moderazione si fa strada la polarizzazione, l’idea che si è arrivati a un punto in cui tutti debbano schierarsi per l’uno o per l’altro, comunque contro qualcuno. Ne è segno un linguaggio imbarbarito e arrogante, che non tiene conto delle conseguenze che le parole possono avere”, ha sottolineato il cardinale-presidente. Sono messaggi chiari, senza margini per interpretazioni o retropensieri di alcun genere.

“Stiamo attenti a non soffiare sul fuoco delle divisioni e delle paure collettive”, ha proseguito ancora il cardinale Bassetti. A chi e a cosa giova questo innalzamento della polemica continua, questa rappresentazione della realtà da ultima spiaggia, come se fossimo un Paese allo sfascio, sull’orlo di un disastro immane? Alimentare il disfattismo e il qualunquismo non porta da nessuna parte e non giova a nessuno.

La storia italiana ci insegna dove ci ha condotti solo alcuni decenni fa. Non si può fare finta di nulla e non si può dire di non sapere. È colpevole non conoscere da dove siamo venuti. Seppure con opinioni diverse, guardiamo avanti avendo a cuore il bene comune, quello di tutti e di ciascuno. Un moltiplicatore di quanto possediamo. Un bene di gran lunga superiore a cui vogliamo tendere.

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