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In famiglia viga "Permesso, grazie, scusa"

In tante parrocchie della nostra Diocesi è tempo di Festa della Famiglia. Si tratta di un momento nel quale vengono festeggiati gli anniversari di matrimonio, chi 10 anni, chi 25, chi 50, chi 60. Chi anche di più.

In tante parrocchie della nostra Diocesi è tempo di Festa della Famiglia. Si tratta di un momento nel quale vengono festeggiati gli anniversari di matrimonio, chi 10 anni, chi 25, chi 50, chi 60. Chi anche di più.

Pensando a queste coppie di sposi ci è venuto alla mente quanto papa Francesco ha scritto in Amoris Laetitia:“Con intima gioia e profonda consolazione, la Chiesa guarda alle famiglie che restano fedeli agli insegnamenti del Vangelo, ringraziandole e incoraggiandole per la testimonianza che offrono. Grazie ad esse, infatti, è resa credibile la bellezza del matrimonio indissolubile e fedele per sempre”. Non possiamo nascondere che l’individualismo esasperato sta snaturando i legami familiari e l’amore vissuto solo come sentimento ha reso molto precari i vincoli matrimoniali e non. E’ quella cultura del provvisorio a cui ci richiama spesso papa Francesco. La conseguenza di questo è sotto gli occhi di tutti: tanti giovani sposi si separano al nascere delle prime difficoltà.

Oltre a questo stiamo vedendo l’emergere di ideologie che sono grandi nemiche della famiglia, ad esempio la “teoria del Gender” che ha portato il Papa a dire, nel 2016, parlando ai sacerdoti e religiosi nella Cattedrale di santa Maria Assunta a Tbilisi: “Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio”. Sappiamo molto bene quanto non sia facile rinnovare ogni giorno il “sì” detto il giorno del matrimonio perché le battaglie quotidiane sono tante e continue. A volte può sembrare più semplice scegliere la strada della separazione perché le tentazioni e le seduzioni sembrano poter soddisfare le esigenze del nostro cuore. E’ vero, siamo umani quindi deboli e fragili e spesso la vita, con le sue preoccupazioni, ci travolge e ci opprime. Ma è anche vero che con il Sacramento del matrimonio questa nostra umanità, povera e limitata, viene immersa nella grazia del Signore. Grazia che necessita di essere alimentata giorno per giorno perché non è magia, ma impegno, e agisce solo se glielo permettiamo.

Sentiamo forte il desiderio di ringraziare tutte le coppie di sposi della nostra diocesi che fanno della loro quotidianità un luogo di unità e amore cercando di mettere in pratica le tre parole indicate da papa Francesco: permesso, grazie, scusa. Quegli sposi che ogni giorno chiedono al Signore di essere dono costante per l’altro, che perdonano, sopportano, scusano, tollerano, comprendono, aiutano e sostengono. Vogliamo ringraziare quegli sposi che ogni giorno si accolgono così come sono, con limiti e qualità, e cercano di condividere tutto di loro, gioie e dolori, fatiche e speranze. Quegli sposi che, nella quotidianità del rapporto, vogliono imparare l’arte della tenerezza, il linguaggio delle carezze, per diventare a loro volta tenerezza per i figli e per le famiglie che incontrano perché sanno che “la gioia piena viene solo attraverso un’armonia profonda fra le persone, che tutti sentono nel cuore e che fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenersi a vicenda nel cammino della vita”. Quegli sposi e quelle famiglie che, coscienti di essere fragili, con umiltà chiedono l’aiuto del Signore attraverso la preghiera giornaliera perché riconoscono d’aver bisogno di Dio, del Suo aiuto, della Sua forza, della Sua benedizione, della Sua misericordia e del Suo perdono.

Anche se non fanno rumore sono veramente tanti gli sposi che si riscelgono ogni giorno, si rinnamorano ogni giorno del proprio coniuge e cercano Gesù ogni momento. È grazie al loro eroico esempio quotidiano che ancora oggi, anzi soprattutto oggi, è credibile la bellezza del matrimonio indissolubile e fedele per sempre. E rendono vere e concrete le parole di papa Francesco quando dice che “La famiglia che vive la gioia della fede e vive la tenerezza, la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società.” A tutti loro grazie. Grazie dal profondo del cuore.

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