Opinioni
stampa

Quoziente familiare e flat tax. Insieme si può

Figli e familiari a carico abbatterebbero l’aliquota media. Premio per famiglie che mitigano l’inverno demografico

In questi giorni si sta preparando la legge di bilancio per il 2023. Tra i provvedimenti che il governo ha in discussione è riemerso un cavallo di battaglia della Lega, poi entrato nel programma del centrodestra: estendere la flat tax per le partite Iva «fino a 100 mila euro di fatturato» prevedendo un «incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese». Nel discorso di insediamento alla Camera dei deputati, Giorgia Meloni ha parlato di una «tassa piatta sull'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato, che può essere un forte incentivo alla crescita». Al Senato si è limitata a indicarla come «un modo per premiare il merito.

Chi fa di più è giusto che venga premiato». Al netto del dibattito che si dovrebbe aprire sulla meritocrazia in Italia, occorre dire che la flat tax esiste già: il reddito dei lavoratori con partita Iva è tassato al 15 per cento (in alcuni casi addirittura al 5) per ricavi fino a 65 mila euro nel cosiddetto regime forfettario.

Ora, il fatto che il reddito da lavoro di una tipologia di contribuente sia tassato al 15 per cento mentre quello, di pari ammontare, di un’altra tipologia di contribuente come il lavoratore dipendente sia tassato con aliquota corrispondente allo scaglione Irpef in cui ricade (il minimo è al 23 per cento) dovrebbe far sorgere in tutti una seria riflessione sul sistema tributario del nostro Paese.

Ricordiamoci che l’art. 53 della nostra Costituzione prevede come criterio per suddividere il contributo alle spese pubbliche sia quello della “capacità contributiva”, ma la capacità contributiva di due individui che guadagnano lo stesso reddito è identica.

Partita Iva e lavoratore dipendente sono soggetti a due aliquote diverse e pagano due imposte differenti, anche a parità di reddito. Il nostro sistema tributario (non un’imposta specifica) deve essere “informato a criteri di progressività”. Oggi solo l’imposta sul reddito lo è. L’Iva, per esempio, che è la seconda imposta italiana e raccoglie ogni anno circa 150 miliardi di euro di gettito (contro i 200 miliardi dell’Irpef), è proporzionale, con aliquote differenziate in base al bene tassato e non al reddito dell’acquirente.

Insomma, più che mettersi a disquisire su quale sia la soglia più giusta per le partite Iva, non sarebbe più logico mettere mano alle misure fiscali che coinvolgono le politiche destinate alle famiglie? L’attuale Irpef rispetta il principio di equità verticale, secondo la quale chi ha un reddito maggiore paga una tassa più alta, ma garantisce solo il principio di equità orizzontale, poiché chi ha lo stesso reddito, ma un carico familiare maggiore dovrebbe pagare una tassa più bassa. Questo accade perché le detrazioni per figli e familiari a carico e un sistema limitato di assegni familiari riduce, fino ad azzerare, i vantaggi fiscali, soprattutto per i redditi bassi che risultano essere insufficienti. Come ci ricorda l’Istat, l’arrivo del terzo figlio rende le famiglie più vulnerabili e a rischio povertà.

Se si vuole cavalcare l’idea della flat tax lo si faccia seguendo la via 'francese' del quoziente familiare, compatibile con la flat tax.

Ogni figlio e familiare a carico abbatterebbero l’aliquota media, favorendo equità nel carico fiscale e premierebbero quelle famiglie capaci di rendere più mite il nostro inverno demografico.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Quoziente familiare e flat tax. Insieme si può
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento